MILANO Dalla piccola città di Tonieville, nella contea di LaRue in Kentucky, inizia il viaggio di un uomo che ha fatto la storia. Carl Brashear, scomparso nel 2006, è stato il primo uomo afroamericano ad ottenere l’abilitazione al servizio di palombaro nella Marina statunitense. La sua vicenda è diventata un libro, e poi un film, Men of Honor, diretto da George Tilliman Jr. con Robert De Niro, Cuba Gooding Jr. e Charlize Theron. Siamo nel 1948 e Brashear è ammesso alla University States Navy, un evento importante se si considera che solo poco tempo prima è stata abolita la segregazione razziale in Marina.

La sua carriera avanza velocemente fino al 1970, quando diventa Primo capo palombaro, uno dei gradi più alti a cui poteva aspirare. Un solo ostacolo gli sbarra però la strada: l’incidente di Palomares. Nel 1966, a causa della collisione tra due aerei Boeing, un ordigno nucleare a idrogeno viene perso al largo delle coste spagnole e Brashear è incaricato di recuperarlo. Dopo quasi due mesi e mezzo di ricerche, durante le operazioni di recupero, uno dei cavi di acciaio dell’argano si rompe e gli lacera una gamba.

E qui vengono fuori tutta la grinta, la determinazione e la perseveranza di quest’uomo. Dopo aver convinto i medici ad amputargli la gamba, è deciso a tornare alla sua vita. La Marina, però, vorrebbe ritirarlo dal servizio attivo. E così Brashear torna segretamente alle immersioni e, quando viene istituito il processo per la sua riammissione, Carl produce prove che dimostrano che può ancora eccellere. Così la sua carriera proseguirà fino al 1979, quando si ritirerà dopo più di trent’anni di servizio, diventando così anche il primo uomo ad essere riammesso come palombaro dopo un’amputazione.

«Mio padre è riuscito a sopportare cinque ostacoli per sopravvivere: razzismo, povertà, analfabetismo, disabilità fisica e alcolismo”, racconta il figlio Phillip. E in effetti quando Carl Brashear inizia l’accademia navale ha appena la terza media, non viene da una famiglia agiata e, soprattutto, deve scontrarsi con i pregiudizi della società americana del primo dopoguerra, ma guardando in faccia la Storia si trasforma in un monito, per tutti, a lottare per ciò in cui si crede. In Men of Honor la sua vicenda è raccontata in modo molto accurato e lo stesso Carl ha fatto da consulente per il film, trasformando così la sua vita in una testimonianza che dà speranza a coloro che credono di non avere voce.

L’unica eccezione è Billy Sunday (Robert De Niro), il suo istruttore, che non è veramente esistito ma, nelle intenzioni del regista di Men of Honor, rappresenta «vari uomini della Marina». L’atteggiamento e le convinzioni razziali di Sunday nei confronti di Brashear all’inizio riflettono quelli dell’America degli anni ’50, salvo poi andare oltre i propri pregiudizi. Storie come quella di Carl Brashear, infatti, ci ricordano che il valore di un uomo supera sciocche restrizioni e i divieti. Quel che serve è una buona dose di coraggio e ricordare sempre il mantra di quel Primo capo palombaro: «Non è un peccato essere abbattuti, è un peccato rimanere giù».
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