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Herbie, Woody Allen e Barbra Streisand | Addio al Maggiolino che fece leggenda

La Volkswagen annuncia: l’auto andrà fuori produzione. Ecco i suoi momenti più belli al cinema

ROMA – L’ultimo esemplare di Maggiolino verrà conservato in un museo. Un onore che si riserva solo a quelle creazioni che hanno segnato un’epoca e che continuano inesorabilmente ad attrarre l’amore di tutti. Non è mai stata una macchina come tutte le altre, il Maggiolino. Linee morbide, affidabilità senza precedenti, bella come solo poche altre simili hanno saputo essere, quest’icona del ‘900 sarà fuori produzione, nella fabbrica messicana di Puebla, dove la Volkswagen aveva trasferito la fabbricazione. Un piccolo dolore per chi ha sempre visto in questo veicolo una via per la libertà o semplicemente un modo diverso, colorato e fantasioso, di stare nel traffico cittadino.

Un intenditore: Jack Nicholson e il suo Maggiolino.

E dire che la sua storia inizia in un periodo oscuro per la Germania. Il Maggiolino, con la sigla Typ 1, nasce infatti sotto il Terzo Reich, per volere dello stesso Hitler che affida a Ferdinand Porsche (altro nome leggendario) il progetto di un’auto che avrebbe dovuto essere la macchina dei tedeschi. Per realizzare questo sogno, Hitler fa costruire una fabbrica in Bassa Sassonia, e una città, Wolfsburg, vicino ad Hannover; nel 1938 vede la luce la Volkswagen. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, però, blocca la produzione dei veicoli. Alla fine del conflitto, la prima auto a scaldare le catene di montaggio sarà proprio il Beetle, rappresentando per la Germania non solo un vanto, ma anche la possibilità di “redimersi” agli occhi del mondo.

Woody Allen e Diane Keaton ne Il dormiglione.

I numeri sono impressionanti: nel 1955 sono un milione i Maggiolini distribuiti in Germania e negli Stati Uniti, il secondo mercato più fruttuoso per la creatura della Volkswagen. Negli anni Sessanta il Maggiolino, così diverso dalle mastodontiche Ford, si trasforma in simbolo della cultura ribelle degli hippies e solo nel 1968 vengono venduti negli States oltre 560.000 pezzi. Non è un caso che nel ’68 esca Un Maggiolino tutto matto, classico Disney che racconta la storia di una macchina dai sentimenti umani. Inizia così una mini saga, composta da Herbie il Maggiolino sempre più matto, Herbie al rally di Montecarlo, Herbie sbarca in Messico e, dulcis in fundo, Herbie – Il super Maggiolino, che rende a tutti familiare l’ammasso di metallo dal cuore buono.

Maggiolino
Una scena di Herbie il Maggiolino tutto matto

Sarebbe mai potuto restare lontano dal cinema un articolo del genere? Impossibile. Anzi, pare sia l’auto che più di ogni altra sia comparsa nei film. E con un battesimo di tutto rispetto, quello del 1957 nel capolavoro di Ingmar Bergman, Il posto delle fragole. Il professor Isak Borg si reca a Lund per ritirare un premio a bordo della macchina della nuora Marianne. Durante il viaggio accolgono un gruppo di autostoppisti e rischiano un incidente incrociando per strada un Maggiolino nero, senza conseguenze.

Maggiolino
Ingrid Thulin e Victor Sjöström in Il posto delle fragole

Anche Stanley Kubrick ha voluto un Maggiolino in uno dei suoi film, Arancia meccanica. Alex e i suoi drughi, a bordo della loro Durango ’95 speronano e mettono fuori strada un Volkswagen bianco. Quale macchina può accendersi e ripartire dopo 200 anni? Esatto, un Maggiolino Volkswagen, quello che Woody Allen riporta in vita in Il dormiglione e che scarrozza lui e Diane Keaton per le strade della città. «Ah, i tedeschi… se non facevano guerre!», dice Miles Monroe.

Maggiolino
Barbra Streisand e Ryan O’ Neal alla deriva sul Maggiolino blu

E che dire di Barbra Streisand e Ryan O’Neal a bordo del meraviglioso Maggiolino blu con la scritta Just Married in Ma papà ti manda sola? Una ragazza brillante e sfacciata, un timido musicologo e un inseguimento per le strade di San Francisco che si conclude in mare, dopo una breve pausa su un camion che trasporta maggiolini multicolore. Non poteva che essere un Maggiolino bianco, poi, la macchina di Rupert Everett, protagonista dell’horror di Michele Soavi, Dellamorte Dellamore. Un becchino che a bordo del suo beetle sfugge a orde di famelici zombie. Oggi il Maggiolino (giallo) torna protagonista in Bumblebee, prequel/spinoff del primo Transformers.

Maggiolino
Il Maggiolino bianco, i Beatles e Abbey Road

Da un beetle ai Beatles, perché un simbolo così evocativo dei Sessanta non poteva mancare nella storia del gruppo più importante dell’epoca. Il Maggiolino bianco compare infatti sulla copertina di Abbey Road e porta con sé il mistero della targa, LMW 281F, che secondo alcuni avrebbe celato la data della morte di Paul McCartney. In realtà la macchina, di proprietà di un ignaro signore londinese il cui unico merito è di aver parcheggiato l’auto in prossimità delle celebri strisce pedonali di Abbey Road, non possiede alcuna dote divinatoria. E nonostante questo è entrata nella leggenda, restandoci per sempre.

Herbie e la mitica scena sul Golden Gate di San Francisco:

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