in

Locarno 76 | Tra Yannick, Rossosperanza e Patagonia, da Lav Diaz a Edoardo Leo

Nuovi registi e grandi nomi, scommesse ed esordi: cosa non perdere al Locarno Film Festival

Il bellissimo poster di Locarno 76 firmato da Sarah & Ciaren Diante.
Il bellissimo poster di Locarno 76 firmato da Sarah & Ciaren Diante.

LOCARNO – La settima arte torna protagonista a Locarno, dove fino al 12 agosto anche noi di Hot Corn saremo presenti per raccontare la 76/ma edizione della kermesse che celebra il cinema d’autore. La manifestazione diretta da Giona A. Nazzaro anche per quest’anno riceve una contaminazione artistica internazionale che abbraccia ogni genere, dal fantasy al dramma, dalla commedia al surrealismo di stampo documentaristico sarà protagonista nella cittadina svizzera del Lago maggiore. Tra i tanti titoli in concorso e Fuori concorso, noi della redazione ne abbiamo scelti alcuni che meritano una menzione speciale e che hanno catturato da subito la nostra attenzione.

Il pubblico di Locarno

numero unoROSSOSPERANZA, DI ANNARITA ZAMBRANO – Fine anni 80, Italia, Italia 1989. Zena Randazzi è un’adolescente di sedici anni che si trova in un mondo che non sembra appartenergli e che osserva con distacco e ipocrisia. Oltre lei protagonisti sono Marzia Alfonso e Adriano, figli di gente perbene che si incontrano nella costosa Villa Bianca dove le loro famiglie li hanno spediti per farli diventare normali. Un luogo nuovo, apparentemente, dove si provano sentimenti genuini e puri. Dove c’è chi balla, chi ama, chi guarda; e c’è chi uccide. «Rossosperanza è nera come le nostre anime e rossa come il sangue che ha lavato i nostri peccati», ha detto nelle note di regia della sua opera seconda Annarita Zambrano. In concorso.

Un estratto dal poster di Rossosperanza, opera seconda di Annarita Zambrano, in concorso a Locarno
Un estratto dal poster di Rossosperanza, opera seconda di Annarita Zambrano

numero duePATAGONIA, DI SIMONE BOZZELLI – Yuri ha vent’anni e vive con l’anziana zia una vita ovattata nel grembo del piccolo paese abruzzese che è tutto il suo mondo. Ad una festa di compleanno incontra Agostino, animatore girovago e incantatore di bambini, che gli promette l’indipendenza che Yuri non sapeva di stare cercando. Sognando la libertà della Patagonia, i due partono per un viaggio di autodeterminazione che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia. «Una storia nomade come l’identità del suo protagonista. Una storia d’amore, quindi d’agonia. La Patagonia è la libertà e la libertà forse non esiste» ha detto Bozzelli in merito. In concorso.

Andrea Fuorto e Augusto Mario Russi in un passaggio di Patagonia, in concorso a Locarno 76
Andrea Fuorto e Augusto Mario Russi in un passaggio di Patagonia

numero treYANNICK, DI QUENTIN DUPIEUX – «Il 99% dei film sono noiosi, questo no» dice il regista e produttore discografico Quentin Dupieux. E non ha mezzi termini, come nella sua visione d’insieme regista. Nel bel mezzo della rappresentazione di II cornuto, una pessima commedia da boulevard, Yannick si alza e interrompe lo spettacolo per prendere il controllo della serata. Dupieux realizza ancora una volta un’opera efficace, con un surrealismo tagliente, sulla mancanza d’amore e sulle sue conseguenze potenzialmente drammatiche. In concorso.

Raphaël Quenard nel poster di Yannick
Raphaël Quenard nel poster di Yannick

numero quattroNOTTE OSCURA, ADDIO QUI, OVUNQUE, DI SYLVAIN GEORGE – Attesa per il 55enne regista francese Sylvain George a Locarno, da diversi anni considerato uno dei pilastri del cinema poetico. Melilla, enclave spagnola in Marocco, è un confine terrestre tra il continente africano e l’Europa. In transito, Malik e i suoi amici, minorenni provenienti dal Marocco, cercano di raggiungere l’Europa con ogni mezzo necessario. Allo stesso tempo, giorno e notte, scrutano la città come sismografi, rivelando il presente più ardente così come i movimenti del passato più lontano. In concorso.

Un momento di Notte oscura, addio ovunque, di Sylvain George in concorso a Locarno
Un momento di Notte oscura, addio ovunque

numero cinqueESSENTIAL TRUTHS OF THE LAKE, DI LAV DIAZ – Il regista filippino, già Pardo d’oro nel 2014 con From What Is Before, torna in concorso a Locarno con un poliziesco che oscilla tra il mistero e l’ossessione umana. Quando gli si chiede cosa spinga un uomo a ricercare la verità, il tenente Papauran risponde, scoraggiato, che forse è solo un desiderio masochistico. Di fronte agli spietati assassinii e alle sfrontate menzogne del presidente Duterte, prosegue la sua battaglia per risolvere un caso vecchio di 15 anni sullo sfondo di un paesaggio grigio come la cenere e di un lago impenetrabile. Una croce che continua a portare con fatica. In concorso.

Una scena di Essential Truths of the Lake di Lav Diaz, in concorso a Locarno
Una scena di Essential Truths of the Lake

numero seiLOVANO SUPREME, DI FRANCO MARESCO – Il maestro della fotografia palermitano torna dopo quattro anni da La mafia non è più quella di una volta a dirigere un documentario. Questa volta il protagonista del lungo è Joe Lovano, uno dei maggiori musicisti jazz contemporanei, che ha interpretato i pezzi più rappresentativi di John Coltrane al Teatro di Verdura a Palermo. Il ritorno del musicista in Sicilia è l’occasione per una riscoperta delle origini del jazz attraverso il racconto della vita e delle vicende di Lovano stesso. Fuori concorso.

La locandina di Lovano Supreme, in concorso a Locarno
La locandina di Lovano Supreme

numero sette NON SONO QUELLO CHE SONO – THE TRAGEDY OF OTHELLO, DI EDOARDO LEO – Terza regia del 2023 (dopo I migliori giorni e I peggiori giorni in co-regia con Massimiliano Bruno) per Edoardo Leo che arriva sul lago maggiore con una rilettura contemporanea dell’Otello una delle più famose tragedie di William Shakespeare. A ridare vita alle sue parole sono i dialetti, romano e napoletano, mentre i temi attualissimi, dal razzismo all’invidia sociale, dal maschilismo al femminicidio erano già tutti presenti in quella drammaturgia pur avendo più di 400 anni rappresenta: «Un’indagine sul male di una modernità sconcertante». Fuori concorso.

Ambrosia Caldarelli e Javad Moraqib in un momento di Non sono quello che sono - The Tragedy of Othello
Ambrosia Caldarelli e Javad Moraqib in un momento di Non sono quello che sono – The Tragedy of Othello

Ma non solo proiezioni! Cresce l’attesa per tante star pronte ad arrivare a Locarno. Tra i tanti il presidente di giuria del Concorso internazionale Lambert Wilson, Cate Blanchett, in Piazza Grande il 12 agosto per presentare Shayda insieme alla regista Noora Niasari e all’attrice Zar Amir Ebrahimi. E ancora Deva Cassel, Leonardo Di Costanzo, Manor Harmony Korine (che riceverà il Pardo d’Onore), Pietro Scalia, due volte Oscar per il miglior Montaggio (JFK, Black Hawk Down), che riceverà il Vision Award Ticinomoda e Renzo Rossellini (secondogenito di Roberto), al quale verrà consegnato il Lifetime Achievement Award. E tanto altro ancora, un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del buon cinema.

  • INTERVISTE | Giona A. Nazzaro: «La mia Locarno tra Lav Diaz ed Edoardo Leo»
  • FRESHLY POPPED | Locarno 76, il Pardo d’oro torna a ruggire! 

Qui sotto potete vedere il teaser di presentazione di Locarno 76:

Lascia un Commento

Giona A. Nazzaro

Giona A. Nazzaro: «La mia Locarno, tra Patagonia, Lav Diaz e la scelta di Edoardo Leo»

Norma Jeane e la donna dietro il mito | L’infinita modernità di Marilyn Monroe