MILANO – La verità? L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è un film che celebra la vita. Tratto dall’omonimo romanzo di Rachel Joyce (in Italia edito da Giunti), è diretto da Hettie MacDonald (e basterebbe il lavoro fatto su Normal People) che questa volta si affida al volto di un caratterista (e che caratterista) come Jim Broadbent, già vincitore dell’Oscar nel 2002 per l’interpretazione in Iris – Un amore vero) nonché Horace Lumacorno nella saga di Harry Potter. Broadbent qui è Harold Fry, un every-man, un uomo come tanti, che ha sempre vissuto senza prendere iniziative e restando in disparte. Un giorno però scopre che una vecchia amica è molto malata e decide di andarla a trovare attraversando a piedi l’Inghilterra, intraprendendo un incredibile viaggio che farà scalpore conquistando tutta la nazione.
Ne nasce così una storia dai temi universali che si concentra sull’affrontare il lutto e provare a guarire dal trauma e dai sensi di colpa legati ad esso. Ma chi è veramente Harold Fry? Forse un eroe di altri tempi che dimostra una bontà ed una fede (che nascondono un passato difficile) che possiamo trovare solo in opere di fantasia ormai (soprattutto visti i tempi correnti), ma il volto così gentile di Broadbent avvicina quanto mai gli spettatori ad un personaggio così amabile. Dal punto di vista visivo il viaggio di questo personaggio è costellato da varie emozioni quanti sono i personaggi che incontra Harold lungo il suo cammino nelle campagne inglesi.
Lo sfondo è eccezionale (grazie anche alla fotografia di Kate McCullough, direttrice della fotografia di quel miracolo chiamato The Quiet Girl) e dona un tono poetico al grande salto di fede che Harold decide di compiere con questo viaggio. Broadbent si evolve e cambia seguendo i movimenti sinuosi dei manti erbosi e delle colline che attraversa da Kingsbridge a Berwick-Upon-Tweed. L’immedesimazione dell’attore è davvero eccezionale: già voce di Fry per l’audiolibro inglese, qui ritorna letteralmente a vestire i panni di questo personaggio affiancato da Penelope Wilton (Downton Abbey, After Life) che interpreta Maureen, sua moglie. Insieme i due apportano una complessità ed una profondità emotiva straordinaria al silenzio con cui questa coppia decide di riempire il proprio matrimonio.
E quando si svela il motivo dietro questo silenzio, l’estraneità che li seguiva fino a quel punto li unisce (e ci unisce) in un momento cruciale che rivela il tema della pellicola: il coraggio di affrontare i momenti più bui, perché non si è mai davvero soli del tutto. Un film commovente sui legami, in cui un crescente ottimismo spinge lo spettatore a compiere il medesimo atto di fede del protagonista. E una volta che ci tuffiamo anche noi dall’altra parte dello schermo, scopriamo che le storie come questa continuano ad avere una potenza incredibile…
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Qui sotto potete vedere il trailer del film:
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