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Jeanne du Barry | Se la terza vita di Johnny Depp riparte ancora una volta da Cannes

Da Cry Baby a Maïwenn passando per Dead Man: il divo americano e trent’anni sulla Croisette

Johnny Depp
Johnny Depp nel ruolo di Re Luigi XV in Jeanne du Barry.
Freshly Popped

CANNES – Dunque: dovremmo definirlo semplicemente il film d’apertura del festival? Oppure la nuova pellicola di un’interessante (e discussa, soprattutto sui giornali francesi per via del caso Mediapart) autrice come Maïwenn? O invece – come verrà raccontato dalla maggior parte dei media – come il clamoroso ritorno sulle scene di Johnny Depp dopo l’apparente fine carriera e la parentesi processuale con Amber Heard? Perché, per quanto Jeanne du Barry – La Favorita del Re sia a tutti gli effetti il titolo che apre le danze sulla Croisette, l’attenzione sarà inevitabilmente focalizzata sul divo, recentemente messo in disparte dallo star system (clamoroso il suo allontanamento dal set di Animali Fantastici) per poi essere riammesso dopo la caduta delle accuse (ma senza scuse). Eppure Cannes per lui non è luogo di rinascita o ripartenza, semplicemente – da sempre – è casa sua, e non a caso tra pochi giorni ci sarà anche la figlia Lily-Rose, protagonista della serie The Idol a fianco di The Weeknd.

Jeanne du Barry
Johnny Depp e Maïwenn in una scena di Jeanne du Barry – La Favorita del Re

Perché Cannes – non va dimenticato – è il palcoscenico da dove tutto (o quasi) è cominciato, a partire da quel lontano maggio del 1990 quando Cry Baby di John Waters venne presentato fuori concorso e lui si affacciò dallo schermo con il giubbotto di pelle e il piglio ribelle à la James Dean. Poi Depp sarebbe tornato qui spesso (e volentieri) tanto che negli anni Novanta portò sulla Croisette tre pellicole che il tempo avrebbe reso cult assoluti: nel 1995 addirittura con due film in concorso, il magnifico Dead Man di Jim Jarmusch (mai celebrato abbastanza, ne parlammo qui) e Ed Wood di Tim Burton, e poi nel 1998 con Terry Gilliam e il folle Paura e delirio a Las Vegas – film protagonista dell’ultima puntata del nostro Longform, qui – proprio nel momento in cui stava per dire addio a Kate Moss e ad una delle telenovele pop del decennio.

Johnny Depp
Re Luigi XV, ovvero Johnny Depp.

E allora dopo la presentazione a Venezia nel 2019 di Waiting for the Barbarians e l’anno seguente a Berlino con Il caso Minamata (film ingiustamente dimenticato), la terza vita di Depp riparte da qui, da un festival che sarà utile a ricordare al mondo le sue capacità attoriali e per riaccreditarlo nella mecca del cinema d’autore che ha sempre amato, dalle scorribande con Emir Kusturica a Michael Mann, poco prima che il pirata Jack Sparrow gli regalasse la seconda vita, cambiandone per sempre la traiettoria con assegni a sei zeri, ma un percorso artistico completamente sballato, capace di film ancora rilevanti (Assassinio sull’Orient Express, nel 2019) e di scivoloni clamorosi (City of Lies, nel 2018). Nel film di Maïwenn l’attore interpreta Re Luigi XV al fianco della regista, che si ritaglia il ruolo della protagonista. Nata povera come Marie-Jeanne Bécu nel 1743, figlia illegittima di una sarta, Jeanne du Barry riuscì a scalare con il suo fascino le vette della casta settecentesca, fino a diventare la favorita del re.

Johnny Depp
Il primo incontro a corte tra Jeanne du Barry e Re Luigi XV.

Al di là però di ogni gossip, è comunque alta l’attesa sul film – che in Italia sarà distribuito al cinema da Notorious Pictures – dopo le molte interessanti prove di Maïwenn Le Besco in arte Maïwenn, già vincitrice a Cannes del premio per la miglior regia per Polisse nel 2011 e della Palma d’oro alla sua protagonista, la mai troppo celebrata Emmanuelle Bercot, nell’intenso Mon Roi del 2015. Ma non solo: noi avevamo amato molto anche DNA – Le radici dell’amore, toccante e dolente racconto sulle origini algerine di una famiglia francese (che vi aveva raccontato proprio lei a Hot Corn qui) con un cast che includeva tanto Fanny Ardant quanto Louis Garrel. Non è la prima volta che il cinema racconta Jeanne du Barry però, anzi, è già stata protagonista di svariati film. Uno fu addirittura firmato nel 1919 da un maestro come Lubitsch, Madame du Barry, con Pola Negri nel ruolo centrale, poi nel 1934 arrivò un’altra pellicola diretta da William Dieterle con Dolores del Río.

Jeanne du Barry
Johnny Depp e Maïwenn in un’altra scena del film a Versailles.

Non solo: Jeanne du Barry in realtà è già stata a Cannes nel 2006 in Marie Antoinette di Sofia Coppola, in cui era interpretata da Asia Argento. Insomma storie che si intrecciano sulla Croisette, mentre Depp ha già in programma il prossimo passo della sua nuova esistenza artistica, non a caso a pochi mesi dal giorno (il 9 giugno) in cui compirà sessant’anni. Dopo Cannes, ecco il suo ritorno sul set alla regia, a ventisei anni da Il coraggioso (con un altro ribelle come l’amico e confidente Marlon Brando), questa volta con Modi, un biopic su Amedeo Modigliani con Al Pacino, Pierre Niney e Riccardo Scamarcio nel ruolo del pittore. E allora, che la terza vita abbia inizio.

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