ROMA – Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola località di mare nella Francia occidentale. Lui è un famoso attore in procinto di compiere cinquant’anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo è passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice. Dal maestro del cinema sociale Stéphane Brizé, ecco Le occasioni dell’amore, una dramedy romantica invernale, tenera e raffinata sulle occasioni perse e ritrovate con Alba Rohrwacher e Guillaume Canet. Dal 23 dicembre al cinema con I Wonder Pictures.

Un film chiacchierato e a lungo atteso dopo la presentazione in anteprima mondiale nel concorso ufficiale di Venezia 80 nel 2023, Le occasioni dell’amore, descritto da Brizé come una rappresentazione filmica delle conseguenze del periodo post-Covid che ha costretto un po’ tutti a mettere in pausa la propria vita e con essa la funzione sociale dell’individuo: «Quell’esperienza di isolamento ha obbligato tutti noi a “mettere in pausa” le attività. In quanto individui che esistono in gran parte attraverso la propria funzione sociale, probabilmente siamo stati tutti profondamente scossi dalla sconcertante precarietà dell’esistenza: Un uomo e una donna arrivano alla logica conclusione delle decisioni che hanno preso quando si sono separati quindici anni prima».

Il che ci porta all’essenza stessa del film. Qualcosa che va ben oltre le immagini evocative che potrebbero derivare dal titolo scelto dalla distribuzione italiana. Quel Le occasioni dell’amore che quasi involontariamente va a depotenziare la portata di Hors-Saison, ovvero Fuori Stagione. A detta di Brizé: «I miei personaggi riflettono quel momento di vertigine. Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, o fatte in modo sbagliato, sugli incontri mancati o sprecati, sulle porte mai aperte, sugli appuntamenti mancati, sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra. Domande segrete e ossessionanti che ci poniamo tutti, potenti o meno, uomini e donne».

Quindi un film sul tempismo, Le occasioni dell’amore, sui bivi che la vita ci mette di fronte e sulle conseguenze delle nostre azioni e decisioni, e il fato, il destino, il caso – qui programmato dallo script di Brizé che ragiona di sospiri, silenzi, parole appena sussurrate tra comicità figurativa e momenti intensi e commuoventi – che (ri)vive in abbracci che uniscono (e che vorremmo non finissero mai) e in un’acuta riflessione sul talento e la capacità di esprimerlo nell’atto creativo. Sull’essere fuori stagione nella vita, insomma, anche perché è tutto meno che unicamente romantico il film di Brizé. Non è esattamente un amore da favola quello al centro del racconto.

Quello di Mathieu e Alice di due intensi e misurati Canet (recentemente ammirato in Le Déluge) e Rohrwacher (che nelle produzioni oltralpe è sempre più valorizzata nda) è, infatti, un rapporto lacerante, tossico, doloroso, fatto di antidepressivi e recriminazioni, e di cui Brizé ci mostra le cicatrici su carne viva dopo oltre un decennio di assenza nella sua regia silenziosa di movimenti di camera accennati. Da qui, di riflesso, le (tante) lezioni di vita che si possono apprendere dalla visione di Le occasioni dell’amore. Cioè dell’importanza di saper cogliere il momento quando arriva, di accettare di poter essere fuori stagione, ma anche di aver cura delle persone speciali, dedicando loro tempo, attese e attenzioni.
- OPINIONI | Past Lives, le ragioni dell’amore e del destino
- OPINIONI | Foglie al Vento, un capolavoro
- OPINIONI | We Live in Time, tutto il tempo che ci resta
- HOT CORN TV | Le occasioni dell’amore, il trailer:
Lascia un Commento