MILANO – Dopo il caotico Godzilla vs. Kong, torna al cinema il Monster-Verse targato Legendary con il colossale Godzilla e Kong: Il nuovo impero, nuovo capitolo della saga diretto ancora da Adam Wingard che approfondisce ulteriormente le storie e le origini di questi due Titani, nonché i misteri di Skull Island e ciò che li ha legati per sempre all’umanità. Questo nuovo film li pone davanti ad un nemico comune in una storia adrenalinica, assurda e dal forte impatto visivo. L’onnipotente Kong e il temibile Godzilla combattono fianco a fianco contro una colossale minaccia sconosciuta che si cela nascosta da secoli nella Terra Cava, mettendo a dura prova non solo la loro stessa esistenza, ma anche quella dell’umanità e, fra gli altri, della Dr. Ilene Andrews (Rebecca Hall) e della figlia adottiva Jia (Kaylee Hottle), il quale destino è indissolubilmente legato al titano scimmia.
Chi guarda questi film sa a cosa va incontro e non c’è niente di male, soprattutto quando anche un regista come Adam Wingard abbraccia con consapevolezza l’anima più assurda e da “videogioco” che Godzilla e Kong poteva regalarci. Premesse e sviluppi caotici riempiono il mondo sotterraneo dei Titani di colori vivaci e vibranti, con un impatto visivo che è il fiore all’occhiello di questi film. Finalmente, dopo un solo film da “protagonista”, viene dato molto più spazio a King Kong in questo nuovo capitolo impreziosendo la storyline di una sottotrama vecchia come il mondo, ma che dimostra che Kong può ancora avere (e reggere) una pellicola tutta per sé.
Specie quando mette in ombra le controparti “umane” e le loro storie che ancora non riescono a trovare il giusto approccio risultando macchiettistiche e povere nei dialoghi. Zero dialoghi e tanta azione spettacolare dovrebbe essere la normalità in un film in cui King Kong e Godzilla combattono fianco a fianco, ma non c’è ancora il giusto equilibrio fra le due parti nonostante Rebecca Hall, Brian Tyree Henry e la new entry Dan Stevens sono un trio dalla grande chimica. E Godzilla? Godzilla è sempre più epico, in questa sua nuova veste evolutiva “rosa” ci regala anche dei momenti involontariamente divertenti quanto assurdi ambientati in Italia (e non diciamo più di così perché non vogliamo rovinarvi un momento che è già cult).
Al fianco del suo collega radono al suolo qualsiasi cosa sia nel loro cammino, con una spettacolarità e un’azione unica da far brillare gli occhi anche allo spettatore più scettico. Il Monster-Verse di Adam Wingard abbraccia la sua anima più kitsch, da b-movie fatto con tanti soldi, creando uno spettacolo che diverte e intrattiene con poche pretese, buttandosi tra le braccia (le zampe) dei suoi titani protagonisti.
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- VIDEO | Qui per il trailer del film:
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