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Giulia Tagliavia: «La strada dei Samouni, il mio suono per Gaza e quei giorni a Parigi»

La compositrice racconta a Hot Corn il suono del documentario di Stefano Savona, quanto mai attuale…

La strada dei Samouni.
Giulia Tagliavia, autrice dello score de La strada dei Samouni.

MILANO – Premio L’Œil d’Or a Cannes nel 2018 per il miglior documentario, La strada dei Samouni è una meravigliosa e devastante storia di tragedia e rinascita su una famiglia palestinese firmata da un regista italiano: Stefano Savona. Visti i momenti terribili che stiamo vivendo nel conflitto tra Israele e la popolazione di Gaza, un orrore che sembra non avere fine, noi di Hot Corn siamo così andati a riscoprirlo – lo ritrovate gratis su RaiPlay e a noleggio su AppleTV+, Rakuten e Google Play – e poi abbiamo chiamato la compositrice dello score, Giulia Tagliavia, per farci raccontare come nacque il progetto dietro la colonna sonora.

La piccola Amal rivista da Simone Massi in una delle illustrazioni del film.

LA STRADA DEI SAMOUNI – «Nel novembre 2016 mi sono trasferita a Parigi, grazie ad un bando della Regione Lazio, per seguire da vicino il lavoro del sound designer Jean Mallet sul film. In questo modo ho avuto l’opportunità di confrontarmi con il regista, Stefano Savona, e con gli animatori, che lavoravano sulle sequenze di Simone Massi. Man mano che le animazioni prendevano vita, emergeva però la necessità di costruire un mondo sonoro che non fosse basato solo sul suono, ma che avesse una sua musicalità, astratta e tormentata, proprio come sono i ricordi della giovane protagonista, Amal. Insomma, aggiungere alla rugosità delle immagini un rumore visivo che ne raccontasse al contempo il dolore e la necessità del ricordo».

La piccola Amal in una scena del documentario.

IO E IL REGISTA – «Con Stefano (Savona, nda) abbiamo lavora in maniera sartoriale. La musica veniva cucita sulle animazioni, ogni dettaglio, graffio, movimento di macchina era un passaggio da amplificare nella dimensione sonora. Ho registrato molto materiale, sia concreto che strumentale, ho processato i suoni e Parigi è stata una cornice perfetta per approfondire l’approccio di matrice elettronica e concreta. Stefano è stato indispensabile: riusciva a dare alla musica la funzione che poi ha preso, senza regalare nulla all’emotività dello struggimento. Non cercavamo un tema con cui far commuovere, la storia è già abbastanza straziante e una colonna sonora “strappalacrime” avrebbe impacchettato il film. Cercavamo qualcosa che lo facesse deflagrare nella forza visiva e del racconto, lasciando poi allo spettatore il compito di trarre le conclusioni…».

La strada dei Samouni
Un’altra delle meravigliose animazioni di Simone Massi.

I RIFERIMENTI – «Da principio non era prevista la composizione originale in questo film. Il sound design di Mallet avrebbe dovuto supplire ai vari aspetti sonori, a lui era affidato il compito di catturare il suono di Gaza, ricostruire la credibilità dei luoghi e del bombardamento sulla famiglia Samouni. Il mio ruolo di compositrice è entrato in gioco quando con Stefano abbiamo maturato l’idea di tessere attraverso la musica i ricordi della giovane Amal, la bambina protagonista del documentario. Si tratta degli eventi dell’operazione Piombo Fuso lanciata dall’esercito israeliano a Gaza circa quindici anni fa, in cui ventinove componenti della sua famiglia di contadini rimasero uccisi. La fatica del ricordo mista alla mancanza di riferimenti dell’infanzia, al gioco con cui una bambina cattura e memorizza ricordi, anche quando sono terribili: era questa la grammatica della musica, un misto di libera sperimentazione sul materiale e di ricostruzione della scena attraverso un filtro quasi onirico…».

La strada dei Samouni:
Un altro momento de La strada dei Samouni.

NUOVI PROGETTI – «Il mio futuro? Sto chiudendo la musica per un corto e mi accingo a iniziare un progetto di finzione. Tra poco vedrà la luce il documentario di Patrick Zachmann, fotografo di Magnum, girato a Napoli, e che segna la mia continuità di lavoro con la Francia. Nel frattempo sto lavorando anche alla musica di una performance di danza, con la coreografa Camilla Monga, in cui suonerò dal vivo e che presenteremo a febbraio all’Auditorium di Roma. Sempre all’Auditorium, sarò impegnata a dicembre in un concerto su musiche del compositore Louis Andriessen insieme al Parco della Musica Contemporanea Ensemble…».

  • SOUNDTRACK | La nostra sezione dedicata alle colonne sonore
  • VIDEO | Qui il trailer de La strada dei Samouni:

 

 

 

 

 

 

 

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