ROMA – Protagonista di Fiore Mio è il tema più viscerale della poetica del regista e scrittore: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska e che con Le otto montagne ha visto esplodere la propria popolarità grazie all’adattamento cinematografico di Felix Van Groeningen premiato a Cannes 75. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno. Con lui il cane Laki, inseparabile compagno di camminate. Dal 25 al 27 novembre al cinema come evento speciale con Nexo Digital.

Intanto il titolo, perché la particolare scelta di parole legata a Fiore Mio affonda le sue radici in una traccia musicale dal titolo omonimo. Quella Fiore Mio di Andrea Laszlo De Simone («Splendono gli astri metallici e bianchi. Fiore mio, fiore della mia anima» recita il delizioso ritornello che potete ascoltare qui) inserita da Cognetti nei titoli di coda del film mentre salutiamo i suoi protagonisti e i loro cammini vitali. C’è Remigio, che di quei luoghi conosce ogni zolla, cascata e picco e ne custodisce la memoria con una punta di malinconia. Ci sono Arturo Squinobal e sua figlia Marta, e con loro una vita dedicata alle montagne e ai loro silenzi spirituali nell’Orestes Hutte: il primo rifugio vegano delle Alpi.

E ancora le donne del rifugio di Mezzalama, Corinne ma soprattutto Mia che va ovunque e dappertutto, che non mette radici e si sente un albero che cambia a ogni stagione, e a cui basta chiudere gli occhi per ritrovarsi nel posto che le piace chiamare casa. C’è il silenzioso-e-tagliente Sete, sherpa d’alta quota che ha scalato tre Ottomila – Everest, Manaslu e Daulaghiri – che si divide tra Italia e Nepal. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate di Cognetti, che sale e scende con naturalezza da ogni pendio e ha più fegato di molti uomini comuni. Non ultimo Vasco (Brondi) presente nel film in un cameo e co-autore della colonna sonora.

Nel mezzo un Fiore Mio a metà tra un racconto autobiografico sensibile e toccante, un documentario di approfondimento su storia e tradizioni del Monte Rosa, e un’opera di evasione sullo sfondo dell’intramontabile dialettica tra natura e civilizzazione che nell’inviolata bellezza dei suoi paesaggi innevata ci insegna – e ricorda – come la religiosità della montagna possa essere fonte di salvezza per chiunque, anche per il più irriducibile topolino di città.
- HOT CORN TV | Cognetti, Brondi e una colonna sonora da scoprire
- HOT CORN TV | Paolo Cognetti e Vasco Brondi raccontano Fiore Mio:
Lascia un Commento