in

Dal libro al film | Find Me di Andrè Aciman sarà il sequel di Chiamami col tuo Nome?

Il nuovo capitolo letterario della storia di Elio e Oliver uscirà a ottobre. E Guadagnino pensa già al set…

Dai colori alla musica, da quella villa nel cremonese all’odore dell’estate. Chiamami col tuo nome, caso cinematografico del 2017, con l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale scritta da James Ivory, ha reso merito all’omonimo romanzo di Andrè Aciman da cui Luca Guadagnino ha poi tratto il film. Un best-seller del 2007 che, a dieci anni dalla pubblicazione, è entrato nella Top 5 italiana dei libri più venduti. Motivo del successo? Il racconto delicato della storia d’amore tra il diciassettenne Elio e lo studente americano Oliver; un sentimento di puro accudimento, formazione reciproca e desiderio, rappresentato magistralmente da Timothèe Chalamet e Armie Hammer.

Find me
Artwork dedicato ad Andrè Aciman.

Dopo il successo e gli Oscar, Guadagnino non ha mai nascosto la sua intenzione di realizzare un sequel e, ora che è stata annunciata l’uscita del seguito letterario, anche il film potrebbe diventare realtà. Inizialmente Entertainment Weekly ha pubblicato in esclusiva la copertina e i primi dettagli di Find Me: il romanzo uscirà il 29 ottobre prossimo e sarà ambientato una decina di anni dopo Chiamami col tuo nome. Niente Crema ma Roma, anche se due segmenti della storia si svolgeranno a Parigi e a New York. Anche il padre di Elio, Samuel (nel film Michael Stuhlbarg), sarà protagonista.

Find me
L’artista Georgia Angus rilegge Chiamami col tuo nome.

Separato dalla moglie, farà un viaggio da Firenze alla Capitale per far visita al figlio, diventato un pianista di talento. Un incontro sul treno con una giovane donna cambierà la sua vita per sempre. Nel frattempo Elio si trasferisce nella Ville Lumiere, dove vive una relazione importante e Oliver, diventato professore nel nord del New England, sta pensando di tornare in Europa. «Elio e Oliver sono rimasti con me sin da quando hanno visitato le mie pagine e da allora non se ne sono mai andati. Mi sono innamorato dell’amore che provano l’uno per l’altro, e non ho mai smesso di pensare a loro», ha commentato Aciman. Lo scrittore ha motivato la scelta di raffigurare Roma sulla copertina, in particolare via dei Banchi Vecchi (e ci scommettiamo: sarà meta di pellegrinaggio), in quanto si tratta della strada dove Elio e il padre ordinano del vino dell’enoteca preferita di Aciman.

Find me
Artwork di Inês Andias dedicato a Call me by your name

Nonostante il libro sia imminente, non sappiamo con certezza se il sequel cinematografico si farà o meno. Guadagnino ha però raccontato la sua idea su quella che potrebbe essere la scena iniziale. Il nuovo episodio delle cronache di Elio e di Oliver dovrebbe cominciare con Elio in lacrime e una luce che brilla nei suoi occhi. Siamo ancora davanti al camino, là dove lo avevamo lasciato nella struggente sequenza conclusiva del film? Non esattamente. Elio sta piangendo per il finale di una delle più belle pellicole degli anni Ottanta, il capolavoro di Paul Vecchiali, Ancora. Perché, una delle differenze tra Chiamami col tuo nome e la sua trasposizione cinematografica è proprio l’epilogo.

Find Me
Saf Rujak e l’artwork dedicato a Elio Perlman.

Nell’ultima scena del film, infatti, il protagonista piange dopo aver ricevuto la notizia delle nozze tra Oliver e la fidanzata. Il romanzo racconta, invece, di un successivo incontro tra Elio, ormai maturato grazie ad altre esperienze sentimentali, e Oliver, rimasto legato a quell’amore abbandonato per scarso coraggio. I due rinnoveranno tacitamente i loro sentimenti senza che si intraveda un futuro insieme. «L’ultima scena del film è un capolavoro estetico, tra le più belle della storia del cinema. Non sono come Bassani che ripudiò Il Giardino dei Finzi- Contini di De Sica. Il regista va rispettato», ha detto l’autore del romanzo riferendosi alla scelta del regista

Find me
Chiamami col tuo nome visto dall’artista Kath De Leon.

«Later» (più tardi) dice Oliver ogni volta che saluta qualcuno. Un gioco di parole che svela il significato di questa storia: ciò che resta dopo la nascita di un amore. Un later che richiama il meraviglioso discorso del padre sulla riflessione di aver vissuto qualcosa di unico, comunque vada. Quel “comunque vada” che, a volte, il cinema e la letteratura danno la possibilità di conoscere. Del resto, come ha precisato Luca Guadagnino, quando saluti una persona con cui sentivi il desiderio di condividere altri momenti della tua vita, non è una questione di sequel. Ma di straziante malinconia.

Qui il video di Vision of Gideon di Sufjan Stevens:

Lascia un Commento

Ted Bundy, Zac Efron e quel fascino criminale di un diavolo del Novecento

Il set, i personaggi e l’importanza del lato positivo per David O. Russell e Jennifer Lawrence