MILANO – Intraprendenti, coraggiose, uniche. Nel giorno della Festa della mamma vogliamo celebrare le madri del grande schermo. Sappiamo che nessuna è migliore della vostra, ma possiamo almeno provare a trovare una degna rappresentante per la categoria “genitrice da Oscar”. Giusto un’avvertenza importante: siamo nel 2020 quindi dimentichiamo gli angeli del focolare e concentriamoci invece sulle mamme più interessanti del cinema. Quelle protagoniste femminili sfaccettate, imperfette, a volte un po’ disfunzionali, ma decisamente entusiasmanti.

Se siete in cerca di modelli educativi ispirati alla realtà, sappiate che Hollywood ha quello che fa per voi. Possiamo cominciare con la Erin Brockovich di Julia Roberts che, qui rinuncia al ruolo dell’eroina romantica, per diventare un’attivista con tre figli a carico, pronta a mettere una multinazionale con le spalle al muro. Sempre per il settore storie vere da Oscar, abbiamo The Blind Side con una biondissima Sandra Bullock nei panni di Leigh Anne Tuohy, che guida il figlio Michael nell’Olimpo del football. Perché tutti abbiamo bisogno del giusto incoraggiamento, no?

Esattamente quello di cui avrebbe bisogno l’alter ego di Meryl Streep in Cartoline dall’Inferno, ma con una madre disfunzionale come quella interpretata da Shirley MacLaine le cose si complicano, soprattutto se pensiamo che il film è ispirato al vero rapporto che legava Carrie Fisher e Debbie Reynolds. Ma a proposito di Shirley MacLaine, vi consigliamo di non perdervela neanche in Voglia di Tenerezza perché tra una lacrima e l’altra apprezzerete l’onesta rappresentazione di un legame mamma-figlia. Niente momenti idilliaci, ma sani litigi intervallati da altrettante adorabili riconciliazioni. Perché (spoiler) è così che accade nella vita vera.

Avete dubbi? Chiedete a Lady Bird oppure provate a non piangere guardando Fiori d’acciaio! Perché nella realtà non ci sono mamme tutte coccole e carezze ma donne tenaci, a volte un po’ ammaccate dalle circostanze, eppure decise a non mollare. Non cede Charlize Theron in Tully nonostante il peso delle responsabilità quotidiane. Non si tira indietro neanche Emily Blunt in A Quiet Place quando deve affrontare dei mostruosi alieni. Si aggrappa con tutte le forze alla speranza Brie Larson in Room (a proposito di isolamento!) mentre Vittoria Puccini in 18 regali si inventa un ingegnoso piano pur di aggirare la morte a restare comunque accanto alla figlia.

Quindi anche l’Italia ha rinunciato allo stereotipo della mamma perfetta? Finalmente sì, come dimostrano Jasmine Trinca in Fortunata, Anna Foglietta in Un giorno all’improvviso o la giovanissima Blu Yoshimi in Piuma. Perché alla fine non è questione di età, esperienza o paese di provenienza ma si tratta di apprezzare una madre così come è. Se poi conosce tutte le canzoni degli Abba come Dana di Mamma mia, allora il divertimento è assicurato!
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