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Eric Lartigau: «Cet Été-Là, il mio film sulle emozioni di tre generazioni a confronto»

Il film è stato presentato in Concorso ad Alice nella Città con Chiara Mastorianni e Gael Garcia Bernal

Una scena di Cet Été-Là. Foto di Magali Bragard

ROMA – «Ho realizzato questo film seguendo il filo rosso delle emozioni». Eric Lartigau racconta così l’approccio registico adottato per il suo Cet Été-Là, film presentato in Concorso ad Alice nella Città. Un film, adattamento della graphic novel giapponese This Summer There scritta da Mariko Tamaki e illustrata da Jillian Tamaki, dedicato alla memoria della sorella Nadine, morta durante le riprese del film, – «Il film è Nadine, o meglio sono io che guardo Nadine, e sono anche le mie emozioni messe in pellicola» -, che vede protagonisti Chiara Mastroianni, Gael Garcia Bernal e Marina Foïs per una storia che su tre generazioni a confronto. Protagonista Dune, una ragazzina di dieci anni che, ogni estate, va coi genitori nella costa sud occidentale della Francia, dove si incontra con la sua migliore amica Mathilde. Ma quest’estate è speciale per Dune. Sente che qualcosa è cambiato. Con l’allontanarsi dell’infanzia, comincia a vedere adulti e ragazzi in modo diverso e a capire i loro segreti. «Ogni volta che si gira un film si racconta qualcosa di sé. In questo caso ho messo nella storia la mia parte femminile».

LA FORESTA «A tredici anni ero andato in un bosco a fumare con un gruppo di amici e ci siamo imbattuti in un cinghiale inferocito. Nel film c’è questa scena della mia vita ma qui assume anche un significato simbolico perché la foresta, come il mare, sono luoghi bellissimi, magici ma anche molto pericolosi…».

Cet Été-Là
Una scena di Cet Été-Là. Foto di Magali Bragard

I NONNI «Con la figura dei nonni volevo raccontare quattro generazioni a confronto. E poi realizzare una storia di donne di età diverse, con i loro drammi e le loro gioie, osservate però dal punto di vista di una bambina».

Una scena del film. Foto di Magali Bragard

LA TELECAMERA «Quello della telecamera è un elemento in più che ho inserito e che funge da diario intimo della ragazza ma che, allo stesso tempo, le permette di prendere le distanze dalle sue emozioni, in modo da poterle elaborare a posteriori».

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