MILANO – Sembra incredibile, eppure – decennio dopo decennio – il tempo non pare scalfire il mito di Elvis, anzi, sembra quasi amplificarlo, renderlo più moderno, tramutandolo ancor più in una figura leggendaria che seppe leggere il mondo prima che il mondo riuscisse a capire lui. E oggi, grazie allo streaming, possiamo anche recuperare molte cose dell’Elvis attore, i tanto discussi film imposti dal colonnello Parker – interpretato da Tom Hanks nel biopic di Baz Luhrmann che ora potete vedere su CHILI qui – le pellicole minori, anche le cose inutili che, in realtà, con dentro lui contenevano sempre qualcosa. Bastava una sola canzone, un lampo improvviso, e anche il peggiore dei film diventava una visione fondamentale. Elvis era (anche) questo.

Ma andiamo con ordine perché il primo passo è in realtà non un film, ma un documentario: finalmente su Netflix è arrivato The Searcher, fondamentale documentario targato HBO diretto da Thom Zimny – chi ama Springsteen lo conosce bene – in cui si analizza il valore artistico di Elvis come mai venne fatto prima: 215 minuti, un viaggio con ospiti importanti (Springsteen, Tom Petty, Robbie Robertson) per un’opera voluta da Priscilla Presley che cerca di rimettere Elvis al suo posto anche dal punto di vista musicale: chi era Elvis? Un searcher, appunto, un ricercatore che non ne aveva mai abbastanza, che mescolava gospel, country, blues, soul e rock, e che era un artista enorme, molto lontano dal fenomeno da baraccone raccontato spesso negli ultimi anni di vita.

Se The Searcher è il primo passo per il viaggio nell’Elvisworld, il secondo passa per CHILI con un altro documentario, This Is Elvis (qui), che parte proprio dal giorno della morte, 16 agosto 1977, per andare a ritroso. Girato nel 1981, ha un difetto: c’è ancora di mezzo il colonnello Parker, quindi la visione è distorta. Comunque da vedere. Ci sono poi i film, alcuni molto buoni (La via del male rimane probabilmente il migliore), altri meno, ma comunque da vedere e da amare se siete (come noi) fan di Elvis Presley. Il primo? Ripescate Bionde, rosse, brune (qui), pessimo titolo italiano per It Happened at World’s Fair, piccolo delizioso film (anche per bambini) in cui troviamo Elvis a Seattle nel 1962, tra piloti, bambine e zie perdute. La scena in cui canta Cotton Candy Land vale il film.

L’altro film che vi consigliamo in questa prima parte della nostra guida – ne seguirà un’altra, non disperate – è del 1964 ed è Il monte di Venere (lo trovate in streaming qui), questo sì decisamente sciocco, trama risibile che mescola rimandi confusi a Sette spose per sette fratelli e Il ponte sul fiume Kwai (con tanto di marcetta su Smokey Mountain Boy), presenta un doppio Elvis (anche biondo) e decine di ragazze (c’è anche Yvonne Craig, che era due anni prima in Bionde, rosse, brune). Eppure, anche qui, ci sono almeno un paio di momenti da portarsi via. Un esempio? One Boy, Two Little Girls, cantata da Elvis in mezzo ai boschi degli Appalachi con una grazia infinita…
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