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IL PERSONAGGIO | L’irresistibile ascesa di Dee Rees, la nuova regista di Hollywood

Dopo il successo di Mudbound, la regista americana torna al Sundance. E punta a Hollywood

Dee Rees
Uno scatto di Dee Rees. Classe 1977, è nata a Nashville.

MILANO – Da Nashville alla Tisch School of Arts di New York con direzione finale gli Oscar. Non c’è che dire: Dee Rees, regista e sceneggiatrice classe 1977, ne ha fatta parecchia di strada da quella serie di cortometraggi girati quasi per sfida, primo su tutti Pariah, definito dalla stessa regista come un corto autobiografico, poi trasformato e adattato come primo lungometraggio per il cinema nel 2011. Poi si occupa di alcuni episodi per diverse serie televisive, come Bessie per HBO ma il salto arriva nel 2017 con Mudbound, film con cui Dee Rees lascia una forte impronta, sia per i temi affrontati che per la regia. E, con quattro nomination agli Oscar, diventa la prima donna afroamericana ad essere candidata per la miglior sceneggiatura non originale.

Eppure, nella sua regia non ci sono spettacolarizzazioni esagerate, ma un giusto equilibrio e la freddezza necessaria nel rappresentare le tematiche di cui si occupa. Da Pariah, dove il punto centrale è l’accettazione dell’omosessualità, che tocca da vicino la stessa Rees, apertamente lesbica, a Mudbound, in cui si intrecciano razzismo, fanatismo e disuguaglianze sociali, il suo cinema è denso di riflessioni sul presente, con uno sguardo alle dinamiche sociali, accompagnate da una regia mai frivola, messa al servizio della sceneggiatura concentrandosi quindi su ciò che il film ha da mostrare. Soprattutto nel caso di Mudbound, rilettura del passato americano, territorio sempre difficile da affrontare, ma che proprio lei riesce a “svecchiare” adattando con grande successo il suo stile, abituato con i cortometraggi a temi più nuovi.

Dee Rees sul set di Mudbound
Dee Rees sul set di Mudbound

Così, viste le premesse, dobbiamo sicuramente aspettarci un altro bel colpo per il suo prossimo film, The Last Thing He Wanted, in concorso al Sundance dove sarà presentato il 27 gennaio. Un thriller politico basato sull’omonimo romanzo di Joan Didion, che si intreccia con la difficile situazione in America centrale. Il film si concentra sulle vicende di Elena McMahon, giornalista e madre single, che si troverà divisa tra la propria professione e la vita privata, dopo un’improvvisa malattia del padre, e si troverà costretta a lasciare il suo lavoro, diventando una trafficante d’armi per un’agenzia governativa.

Anne Hathaway in The Last Thing He Wanted
Anne Hathaway in The Last Thing He Wanted

Dopo aver diretto Carey Mulligan in Mudbound, la Rees si ritrova qui a dirigere Anne Hathaway, insieme a Ben Affleck e Willem Dafoe. Un cast di alto profilo, in grado di rendere al pubblico la sobrietà e la complessità della materia trattata quanto degli stessi personaggi. Come dichiarato da Scott Stuber, produttore e responsabile dei film originali Netflix, l’incredibile talento di Dee Rees è sempre pronto a realizzare “film provocatori e di intrattenimento”, senza mai cadere nel banale. Con la sua forte potenza espressiva, la regista sembra già pronta a conquistare il posto che merita a Hollywood, sulle tracce di un’altra grande rivelazione degli ultimi anni: Ava DuVernay.

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