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Dalla Trilogia del Dollaro a Gli Spietati | 5 western con Clint Eastwood da rivedere

Festeggiamo i (primi) 90 anni di un mito con i suoi western cult. Da rivedere in streaming

Clint Eastwood
Clint Eastwood

MILANO – Potevamo non festeggiare il novantesimo compleanno di Clint qui nella nostra rubrica West Corn? Ovviamente no. Da protagonista-per-caso, Eastwood è riuscito a diventare un interprete consapevole del western, non solo davanti alla camera, ma anche divenendo regista attento e coraggioso, capace di dialogare con la tradizione attraverso l’innovazione. Abbiamo dunque deciso di raccomandarvi cinque film western, di (o con) Eastwood, elencandoli in ordine cronologico, e per ciascuno di loro abbiamo provato a spiegarvi perché dovreste (ri)vederlo.

LA TRILOGIA DEL DOLLARO – Impossibile non citare i tre film di Leone come un’unica cosa, anche se in realtà non furono realizzati pensando ad una trilogia. Leone prende un genere ormai bistrattato negli USA e lo ribalta, rivitalizzandolo attraverso l’introduzione di nuovi canoni estetici, contenutistici e sonori. Invece dei divi degli Anni ’40 o ’50, sceglie uno sconosciuto come protagonista e con lui appare l’archetipo dello ‘sconosciuto senza nome’, un antieroe burbero, silenzioso, astuto e infallibile con la pistola, che non combatte il nemico per la costruzione (o la difesa) della civiltà, ma per interesse personale, tutt’altro che a disagio in un disordine primordiale in cui la spunta chi sa calcolare il proprio interesse e riesce a sfruttare meglio quello altrui. Colonne sonore del Maestro Ennio Morricone. Dove vederli: Per un Pugno di Dollari, Per Qualche Dollaro in più

Clint Eastwood
Per un Pugno di Dollari

LO STRANIERO SENZA NOME – Dall’esperienza italiana, Eastwood ha sicuramente imparato tanto, soprattutto negli elementi scenografici e nelle forme d’ironia dei suoi personaggi. Ma con Lo straniero senza nome la lezione dello spaghetti western viene incorporata nel moralismo statunitense: non contano più le dinamiche intricate de la Trilogia del dollaro, quel che torna a contare è il messaggio del film, veicolato dalle scelte del protagonista e dal fine delle sue azioni. E questo è un film violento e con accenti misogini, quasi una parabola che ha come cardini i temi della giustizia, della vendetta e della redenzione, naturalmente riadattati alle concezioni teorico-politiche di Eastwood. Dove vederlo: Lo straniero senza nome

Lo Straniero Senza Nome
Lo Straniero Senza Nome

IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO – Eastwood mostra le sue doti autoriali con questo western revisionista, storia di ‘brava gente’ in cerca di un ruolo in una società che li ha posti ai margini, con cui il regista richiama uno a uno tutti gli stereotipi del genere, ma dando loro un nuovo significato, sulla scia degli allora recenti capolavori come Piccolo grande uomo e Soldato blu. Il Texano dagli occhi di ghiaccio è un western di viaggio: un viaggio fisico e morale, a piedi e a cavallo, quasi un romanzo di formazione adulta che ha come protagonista un contadino che ha perso tutto ed è costretto a scappare, rinunciare alla sua vendetta e ricostruire se stesso. Dove vederlo: Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio

Clint Eastwood
Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio

IL CAVALIERE PALLIDO – A vent’anni da Per un pugno di dollari, Eastwood rilancia il western aprendo una nuova parentesi del genere, ma gli restituisce per lo meno dignità commerciale, riproponendo un classico come Il cavaliere della valle solitaria attraverso questo quasi-remake. Ne Il cavaliere pallido, Eastwood sembra suggerire che il vecchio sogno americano, per molti, è (già) un incubo: i paradisi promessi dalla corsa all’oro hanno arricchito alcuni per sottometterne molti, e solo l’intervento di un vero eroe può restituire la dignità a chi l’ha persa e una lezione a chi se la merita. Dove vederlo: Il Cavaliere Pallido

Il Cavaliere Pallido
Il Cavaliere Pallido

GLI SPIETATI – Il punto d’arrivo di una carriera, ma paradossalmente anche un altro punto di partenza. Gli spietati è uno dei tre film western ad aver vinto l’Oscar per il Miglior Film, a cui si devono aggiungere il primo Oscar alla regia per lo stesso Clint e altri due a Gene Hackman e montaggio. Eastwood demitizza il mondo del West e ne fa un luogo fangoso, di vite appese al filo della sussistenza e a individui attenti a salvaguardare incolumità e orticello, più che a battersi per i grandi ideali. Ma in questo scenario anche la malvagità è svuotata della sua romantica grandezza e viene ridotta ai piccoli soprusi, con una legge che alza le spalle, si volta dall’altra parte. E proprio da un episodio di questo tipo si mette in modo la narrazione di un film che ci racconta di una grande macchina distruttiva di cui ciascuno è un meccanismo ininfluente. Un ordigno che una volta azionato è difficile da fermare e in cui i ruoli sono assegnati ai singoli dal caso e gli esiti sono solo la risultante di una impietosa necessità. Probabilmente il momento qualitativamente più alto del Clint Eastwood regista. Dove vederlo: Gli Spietati

Gli Spietati
Gli Spietati

Appassionati di Western? Ecco la nostra rubrica WestCorn

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