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Caro Diario #5: il mercato, le stranezze orientali e Azzu & Gazzu

Tra una proiezione e l’altra, abbiamo fatto un giro al Marché du Film. Scoprendo cose interessanti…

CANNES – Caro diario, rieccoci qui. Ecco cos’è successo quando abbiamo deciso di provare “l’effetto-bancarella” al Mercato di Cannes. Un po’ come quello ortofrutticolo, quello audiovisivo del Festival consiste nell’esposizione della merce ai potenziali acquirenti. Invece della degustazione di un centrifugato detox di sedano qui troviamo in vetrina, tra gli altri, Benicio Del Toro e Jessica Chastain. Gli incontri più importanti tra produttori e distributori si svolgono su yacht da mille e una notte. Ecco, a quelli no, non siamo stati invitati, ma guardiamo il calice (sarebbe dozzinale parlare di bicchieri, visto che qui si beve solo champagne) mezzo pieno: almeno abbiamo evitato la coda.

Avremmo potuto esibirci in lunghe bracciate per raggiungere le barche a nuoto ma invece qualcosa di più abbordabile ha attirato la nostra attenzione. E così, furtivi, ci siamo lanciati nel sotterraneo del Palazzo del Cinema per sbirciare tra le bizzarrie in arrivo su piccolo e grande schermo (a breve, o nel 2019, o forse mai). Centinaia di stand e cubicoli in rappresentanza delle zone più sperdute della Terra – alcune probabilmente ancora non segnate neppure sulle mappe – mostrano con orgoglio le loro ultime creazioni.

In assenza di pop-corn, siamo ricorsi al piano B: estrarre le caramelle gommose nascoste nelle pagine dell’agenda per sfuggire ai rigidi controlli anti-cibo. Immaginate qualcosa a metà tra la fiera di paese e un bazar gigante (che sia ricco di tesori o di chincaglierie? Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza): davanti a noi si apre un mondo fatto d’imbonitori. C’è chi offre biscotti, chi omaggia i passanti di shopper bag e chi ha decorato il proprio corner con luci da night club.

Tutti vogliono affibbiarti qualcosa, poco importa se si tratta di un volantino stampato in carta di papiro o di un catalogo pesante quanto la spada nella roccia. Alcuni hanno invece l’aria assente e disincantata di chi aspetta placido che un asteroide polverizzi la Croisette. Il premio all’originalità? Lo vincono i giapponesi che propongono titoli come Tokyo Living Dead Idol, su teenager-zombie e teenager-cacciatori di zombie, con popstar morse al braccio da infetti mutanti. Per la vostra gioia, eccovi qui anche il trailer.

La Thailandia risponde con altri mostri, star di Bangkok Vampire, una versione di Twilight con gli occhi a mandorla. I cinesi invece puntano a prendere per la gola gli spettatori con i personaggi gustosi del cartoon Kung Food: chissà che non combattano con i bastoncini degli involtini primavera anziché con le spade. Ignoriamo invece la provenienza di Azzu & Gazzu, ma il nome del cartoon era superlativo e piuttosto promettente, così ci abbiamo dato un’occhiata. Potete farlo anche voi, qui c’è il trailer.

Gli indiani puntano invece su trovate esotiche: l’ultima della loro animazione è una serie del genere slapstick comedy in 3D dal titolo Tad, con protagonisti un gruppo di girini (sì, girini) che vogliono conquistare il mondo (sì, il mondo) ma non sanno di vivere in un laboratorio in quarantena (e vabbè). Il poster che fa più paura (ma non perché sia un horror, lo vedete sotto) è Avengers of Justice – Farce Wars ossia come fallire miseramente nella parodia di tre franchise (Marvel, DC e LucasFilm) partendo da un uso sconsiderato di Photoshop sul povero poster.

Poco distante ecco Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok, che invece va controcorrente rispetto al campanilismo che si respira al Palais. E, a dispetto del fatto che sia stata la New Zealand Film Commission ad invitarlo qui a Cannes, ha concluso il panel per cui è arrivato sulla Croisette dicendo: «Dai, siamo onesti: i film neozelandesi sono un po’ tutti deprimenti». Panico tra i presenti. Probabilmente dopo questa dichiarazione – in parte dettata da un discreto tasso etilico – il buon Taika sta già preparando la valigia per proporre i prossimi progetti il più lontano possibile da Wellington.

  • Le altre puntate:
  • Caro Diario #1: Selfie, cartellini rossi e nuove regole
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