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Caro Diario #2: Cannes, tra Han Solo e la minaccia di Netflix

Croisette, secondo giorno: Star Wars, Scorsese, finti red carpet e il possibile agguato di Netflix

CANNES – Caro diario, la variopinta umanità della Croisette merita un posto in prima fila. Dalla reginetta di bellezza in abiti pastello stile Disney – ma con sguardo in stile bambola assassina – si passa alla dama fasciata in abito dorato con spalline degne di Mazinga e acconciatura alla Trolls. Insomma, qui a Cannes c’è spazio per ogni tipo di stravaganza, comprese le scale che i privati piazzano di fronte al red carpet per fare le foto nonché il finto tappeto rosso della stazione ferroviaria, sfacciatamente ribelle proprio perché aperto a tutti.

Il cassier: il sogno di ogni giornalista.

Il Sacro Graal dei giornalisti invece si chiama “cassier”, termine esotico per indicare una casella postale dove i fortunati possono ricevere le informazioni “a domicilio”. Un lusso che noi di Hot Corn condividiamo con un misto di orgoglio e sollievo, come se avessimo scampato il sorteggio agli Hunger Games. E così, a dispetto di previsioni meteo apocalittiche e maglioni di lana merinos a collo alto (rigorosamente griffati e sguinzagliati per tutto il lungomare), un caldo sole primaverile ha baciato l’apertura del festival, con Martin Scorsese in gran forma, pronto a ricevere la Carrozza d’oro e inaugurare la Quinzaine des Réalisateurs con la proiezione di Mean Streets, film che presentò proprio qui nel 1974.

Sta arrivando. La struttura di Solo sulla Croisette.

Sempre in tema di autori eccellenti, Paul Dano porta oggi alla Semaine de la Critique il primo lungometraggio da regista, Wildlife, con Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan. Segnatelo subito sul taccuino e poi non dite che non ve lo avevamo detto. L’installazione più ammirata e fotografata della Croisette? Ça va sans dire, quella dedicata a Solo: A Star Wars Story. Basta evocarne la presenza per creare hype esponenziale, persino tra le vecchine della zona. Probabilmente non distinguono Yoda da Chewbecca ma si appostano diligentemente dall’altro lato della strada, con le sedie offerte dal comune, per guardare il trailer.

Segnali di Ethan Hunt e M:I 6.

Pochi metri più avanti, davanti al blasonato Carlton, troneggiano invece le entrate dedicate a Mission: Impossible – Fallout, sesto capitolo della saga di Tom Cruise. E i fan più fedeli già sognano ad occhi aperti un crossover: e se Ethan Hunt incontrasse Han Solo? Mah. Nel frattempo la realtà sfida ogni più fervida fantasia grazie allo scoop di Variety, secondo cui Netflix starebbe valutando l’acquisizione di Todos lo Saben, ovvero il film d’apertura di Cannes con Bardem & Cruz. Sarebbe una beffarda rivincita per la piattaforma di Sarandos, bandita dalla Croisette.

La linea dedicata qui a Cannes.

Chiudiamo qui segnalando che – dopo i terribili racconti su Weinstein che includevano anche Cannes – l’organizzazione del Festival continua con la politica della tolleranza zero: dopo i divieti glam anti-selfie ecco il messaggio forte, un servizio antiviolenza attivo fino al 19 maggio (via email: [email protected]; via telefono: 0033(0)492998009). Come ha detto la presidente di giuria Cate Blanchett: «Adesso, è ora di agire». Detto fatto.

 

 

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