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Camera d’albergo | Se un libro fa riscoprire una serie dimenticata di David Lynch

In libreria e negli store digitali le tre sceneggiature di Hotel Room a firma Barry Gifford

Freddie Jones, Harry Dean Stanton e Glenne Headly in Tricks, primo episodio di Camea d'albergo.

ROMA – Nel 1993, precisamente l’8 gennaio, HBO trasmise Hotel Room – ovvero Camera d’albergo – una miniserie in tre episodi, due dei quali diretti da David Lynch e uno da James Signorelli. Gli episodi erano tutti ambientati nella camera di un albergo, a New York. Per le sceneggiature, Lynch aveva interpellato lo scrittore Barry Gifford, con cui aveva già lavorato per la trasposizione cinematografica di Cuore selvaggio e con cui co-sceneggiò Strade perdute. Nella versione televisiva di Hotel Room, Lynch adattò due dei testi proposti da Gifford, realizzando gli episodi Tricks e Blackout. Quei testi più un terzo mai andato in onda, Mrs. Kashfi, furono poi pubblicati in volume dalla University Press of Mississippi, adattati per il teatro, analizzati e interpretati sui maggiori palchi statunitensi ed europei.

Un’altra scena di Tricks, oggi praticamente introvabile.

È questo che troviamo in Camera d’albergo, edito da Edizioni Jimenez e ora in libreria e negli store digitali. Tre plays dalle atmosfere chiaramente (ovvio) lynchiane: oscure, ipnotiche, in cui gli spazi ristretti costringono i personaggi a confrontarsi tra loro e con sé stessi, con le proprie paure e fragilità, in un moto lento e angoscioso, ma anche con la forza che ciascuno si porta dentro. Assoluti protagonisti delle opere sono i dialoghi – veri e propri modelli di scrittura per chiunque aspiri a fare letteratura, cinema o teatro che il TIME paragonò nella sua recensione al tono di Harold Pinter – a cui bastano poche scarne battute per rivelare il complesso mondo interiore dei protagonisti, l’epoca e il mondo a cui appartengono. Oggi arrivano a noi come un tomo prezioso, imperdibile per gli appassionati di cinema e di David Lynch in particolare.

Camera d'albergo di Barry Gifford, in tutte le librerie e negli store digitali dal 19 maggio 2023 grazie a Edizioni Jimenez
Camera d’albergo di Barry Gifford, in tutte le librerie e negli store digitali con Edizioni Jimenez

Specie perché, per quanto dimenticato, Camera d’albergo – negli Stati Uniti noto anche con il titolo esteso di Hotel Room di David Lynch – ebbe un discreto seguito Oltreoceano. All’indomani della dolorosa cancellazione di ABC de I Segreti di Twin Peaks – oltre che quella fulminea e indolore di Un catastrofico successo – forti del seguito de I Racconti della Cripta i co-creatori Lynch e Monty Montgomery proposero a HBO di realizzare, più che una miniserie, una serie antologica con storie del tutto indipendenti tra loro. Puro teatro dell’assurdo grottesco concepito come risposta lynchiana al celebre serial Ai Confini della Realtà. Al centro del racconto (mini)seriale la camera d’albergo 603 del Railroad Hotel di New York City tra il 1936 e il 1992.

Chelsea Field, Mariska Hargitay e Deborah Kara Unger sono le protagoniste del secondo episodio di Camera d'albergo, Getting Rid of Robert, l'unico dei tre non scritto da Gifford né diretto da Lynch
Chelsea Field, Mariska Hargitay e Deborah Kara Unger, protagoniste del secondo episodio di Camera d’albergo.

Particolare non da poco l’elemento cronologico, secondo Gifford infatti: «Le uniche regole di ingaggio riguardavano la composizione. L’azione si doveva svolgere in anni specifici». Rispetto a I Racconti della Cripta però HBO voleva che Camera d’albergo fosse: «Più sexy, comica, non sesso serio e non esattamente satira, qualcos’altro insomma». Ne scrisse cinque di copioni, di cui HBO scelse di produrre le due sopracitate. Una in particolare, Blackout, fu scritta in soli due giorni per sostituire una sceneggiatura di David Mamet di cui Montgomery, a dire il vero, non fu mai soddisfatto e con una nota di produzione ben chiara: «Qualcosa che le nostre nonne possano guardare». Per la messa in onda si scelse infine Getting Rid of Robert, scritto dal Jay McInerney di Le mille luci di New York e diretto da Signorelli.

HBO scelse di trasmettere Hotel Room come film televisivo e non come tre puntate divise
HBO scelse di trasmettere Camera d’albergo come film tv e non come tre puntate divise

Il cast delle tre puntate era di tutto rispetto: Glenne Headly, Freddie Jones, Harry Dean Stanton, Griffin Dunne, Deborah Kara Unger, Mariska Hargitay, Chelsea Field, Crispin Glover e Alicia Witt. Non andò bene. Nonostante una forte campagna pubblicitaria, l’appeal spontaneo tra HBO e Lynch, e una premessa ad ogni episodio molto Ai Confini della Realtà che recitava: «Da mille anni esisteva lo spazio definito per quella stanza d’hotel. Gli uomini lo catturarono, gli diedero forma e lo abitarono, e a volte, abitandolo, si ritrovarono a sfiorare i segreti nomi della verità», la modalità della messa in onda proprio non aiutò Camera d’albergo. HBO scelse infatti di montare gli episodi in prosecuzione in modo da renderlo uno spiazzante film televisivo a cui, forse, è mancato il respiro del lungometraggio oltre che il pubblico giusto.

Un estratto dalla locandina di Camera d'albergo/Hotel Room, miniserie HBO di David Lynch
Un estratto dalla locandina di Camera d’albergo/Hotel Room, miniserie HBO di David Lynch

Soprattutto il pubblico. Ventiquattro anni dopo Camera d’albergo infatti HBO darà il via libera ai fratelli Mark e Jay Duplass per Room 104. Di che si tratta? Di una serie antologica ambientata in una stanza singola di un motel americano. Ogni episodio un genere diverso e un personaggio diverso. Stesso concept ma dal taglio meno surreale, epoca differente e ricezione opposta. HBO produrrà ben quattro stagioni di Room 104 tra il 2017 e il 2020, ognuna da dodici episodi l’una. Per Camera d’albergo, nel 1993, non si andò oltre tre puntate. Del resto – e basta vedere l’evoluzione avuta da Twin Peaks tra il 1990-1991 e il 2017 per rendercene conto – Lynch è sempre stato oltre la sua epoca di riferimento, incompreso dai più, ma amato follemente da chi ne ha saputo cogliere l’essenza del suo credo.

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Qui sotto potete vedere la sigla della serie tv: 

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