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Il caffè da scegliere e quelle lettere prima di andare a dormire: C’è Posta per Te

L’amore ai tempi di internet? Chiedete a Tom Hanks e Meg Ryan…

A New York il caffè è qualcosa di più. È una religione, un credo, un’esperienza mistica. Lo trovi ovunque, dalla bakery fino alle grandi catene, dai diner fino ai banchetti appostati fuori le stazioni della metropolitana. Pervade nell’aria, ti chiama, ti spinge a scegliere. Eh sì, perché come dice Tom Hanks, «La ragione per cui esistono posti come questo, è che gente che non possiede la minima capacità di prendere decisioni, deve prenderne almeno sei per prendere una sola tazza di caffè espresso. Lungo, ristretto, con latte scremato, decaffeinato, con dolcificante, senza zucchero, con zucchero di canna. Così, gente che non sa mai che cavolo deve fare o perché è al mondo, riesce con soli due dollari e novantacinque a ottenere non solo una tazza di caffè ma una decisa consapevolezza di sé».

Tom e Meg, su una panchina di Verdi Square.

La battuta arrivava direttamente da C’è Posta per Te, quando nel 1998, in piena tempesta da romcom, Nora Ephron (e chi sennò?), (ri)metteva di fronte due tra le star mondiali garanzia di successo, anticipando, di almeno quindici anni, un’altra tempesta: quella delle notifiche incessanti, dei beep, dei trilli, dei blimp, che fanno da assordante colonna sonora alla quotidianità contemporanea. Vent’anni fa, la scoperta, il brivido dietro ad una lettera (ehm, una mail), le serate ad immaginare chi fosse quel principe azzurro senza volto ma dalle parole assuefacenti, stavano aprendo piano piano le porte ad un nuovo livello di romanticismo. E, l’incontro-scontro tra un Tom Hanks capitalista, con una Meg Ryan manifesto della resistenza al tempo che divora tutto (con la cornice del film, Manhattan, che conosce bene l’influenza e la scellerata corsa al nuovo), diventava all’epoca qualcosa su cui fantasticare.

Al Cafè Lalo, nello Upper East Side.

La storia, che riprende il film di Ernst Lubitsch, Scrivimi Fermo Posta, è quella di Joe Fox e Kathleen Kelly, librai di altre epoche e altri mondi. Lui, proprietario di una grossa catena di bookstore, di quelle dall’insegna grossa e i bestseller all’entrata. Lei, invece, indipendente e libera, nel cuore dello Upper West Side, con la sua piccola libreria piena di colori, polvere e passione. You’ve Got Mail, e l’amore impossibile tra il sogno e la realtà, sul filo di quella connessione internet da assaporare poco a poco, altro che l’indigestione di oggi.

Happy Ending.

E così, la Ephron, dopo Insonnia d’Amore (ve la ricordate la scena con gli stessi Hanks e Ryan, in cima all’Empire State Building, vero?) e la sceneggiatura (da nomination) di un’altro classico come Harry, ti Presento Sally…, torna nella Grande Mela, girando tra il verde perfetto dei parchi e la verticalità dei grattacieli, adorabili golden retriver, mazzi di margherite (i fiori freschi, a New York, non devono mancare mai quando si esce dall’ufficio) e una colonna sonora di grandissimi da ascoltare in loop: Harry Nilsson, Roy Orbison, Louis Armstrong, Stevie Wonder. E resta memorabile il loro (in)consapevole faccia a faccia, al Cafè Lalo, a due passi dal Museo di Storia Naturale, prima di scoprire a vicenda il loro rispettivo nickname. Altri tempi, altri modi, altri amori.

Volete rivedere il film? Lo trovate su CHILI: C’è Posta Per Te

IL CONSIGLIO: E, se come Tom Hanks, proprio non riuscite a scegliere il caffè giusto per voi, allora dato uo sguardo alle Miscele Lavazza. Per saperne di più: Lavazza – Miscele di Caffè Espresso Lavazza

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