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Il Café des Deux Moulins e i sogni colorati de Il favoloso mondo di Amélie

La brasserie, il bancone, le tazze di caffè e il viaggio di Audrey Tautou. Tra Parigi e le nuvole

Il suo nome è Amélie, Amélie Poulain, e lavora come cameriera al Café des Deux Moulins in Rue Lepic, a Parigi. Amélie però non è una semplice cameriera, ma il manifesto post-moderno degli Anni Duemila per una generazione di ragazze dallo sguardo all’insù, sognando amori futuri e amori passati. E quel café brasserie, con le brioche calde e il caffè servito nelle tazze grandi  non è che la porta sul mondo di una ragazza normale eppure di rara bellezza, occhioni neri e sorriso stupito di chi ha la testa sulle nuvole. Così, in quel film di cui è protagonista, Il favoloso mondo di Amélie, uscito nel 2001 e diretto da Jean-Pierre Jeunet, Amélie, maglione rosso e caschetto, è interpretata da una Audrey Tautou leggiadra e soffice, su e giù per Parigi, con una scatola di ricordi sotto braccio.

Amélie al Café Des Deux Moulins.

Da quella brasserie per Amélie parte un viaggio di scoperte, incontri, rivelazioni. Cambiamenti.  Quasi un sogno ad occhi aperti, nel favoloso mondo di una ragazza diventata simbolo, icona di stile e di linguaggi, a cui rifarsi, da cui copiare l’approccio alla vita. Amélie come stato mentale? Esatto. Svagata, leggera, ma anche profonda. Ed è curioso notare che quel suo palcoscenico, il Café des Deux Moulins, si trovi oggi in una particolare posizione, a Pigalle, a metà tra la romantica Montmartre e il Moulin-Rouge, simbolo dello sfarzo, della lussuria, della Belle Époque. E Amélie rappresenta in pieno queste due metà, un incontro parallelo di corpo e mente, un po’ come la sua crème brûlée: dura sopra, dolcissima dentro.

Forbici, carta e colla per creare il mondo di Amélie.

Un moderno cult, Il favoloso mondo di Amélie, circondato da un’allure stravagante e sognante, dove tutto è patinato e calmo. C’è un andirivieni nella sua vita, dai frequentatori assidui del bar fino ai tanti personaggi che illuminano qua e là la sceneggiatura di Jeunet e Gullaume Larant, a cui finì anche una nomination agli Oscar nel 2002. Tra chic e pop, Il favoloso mondo di Amélie fu una vera e propria rivoluzione, all’uscita in sala, ma se lo rivedete oggi ancora lo è. Perché, forse, fu il primo film femminista e femminile di un Nuovo Millennio che avrebbe portato con sé mutazioni, alterazioni, rivoluzioni. Dalla Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany, arrivista e viziata che vi avevamo raccontato in un’altra puntata di Coffee & TV, alla parigina Amélie Poulain, stropicciata e armoniosa.

Il papà, il nano di gesso e Amélie.

E quante scene memorabili, quelle di Amélie: una lettera scritta con i pezzi di giornale, quel nano da giardino in viaggio per il mondo, la vendetta contro un arrogante fruttivendolo. Istintiva e fluente Amélie, raggiante e cupa quando arrivano le nuvole. Senza dimenticare la colonna sonora di Yann Tiersen, malinconica e tumultuosa, perfetta soundtrack da ascoltare in cuffia, girando per i vicoli parigini per poi fare tappa, obbligata, proprio al Café des Deux Moulins, che se ci passate mica è cambiato, è rimasto identico a come lo vedete nel film, meta di pellegrinaggio di tutte le Amélie del mondo, sedute al tavolo in fondo, leggendo un libro e bevendo un caffè nero, pieno di colorate e impossibili aspettative.

  • Coffee and Tv #1 – Tarantino e una colazione che fece storia: Pulp Fiction
  • Coffee and Tv #2 Un caffè sorseggiato all’alba: Colazione da Tiffany
  • Coffee and Tv #3 Quel caffè al porto e le verità nascoste di Big Little Lies

Volete riscoprire Amélie? Trovate il film su CHILI: Il favoloso mondo di Amelie

IL CONSIGLIO Per ricreare a casa l’atmosfera del Café des Deux Moulins di Parigi niente di meglio che provare una delle macchine Lavazza, tante soluzioni per un gusto unico. Per saperne di più: Lavazza – Macchine caffè

 

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