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Aspettando l’Oscar | 10 registi che dovevano vincere la statuetta

Da Kubrick a Capra, i registi che potevano essere premiati, ma che non hanno vinto

In attesa della lunga Notte degli Oscar continua l’excursus di Hot Corn con le occasioni mancate, che potete recuperare qui e qui. In attesa di scoprire chi sarà premiato con la statuetta al Miglior Regista, scopriamo quali autori, nel corso degli anni, hanno scippato l’ambita onorificenza dalle mani dei colleghi che magari poi si sono rifatti, ma che quell’anno lo avrebbero meritato.

 

#1 Frank Capra – La vita è meravigliosa

La vita è meravigliosa sta agli USA come Una poltrona per due sta all'Italia: non esiste un Natale senza. La storia è conosciuta in tutto il mondo: un uomo ha intenzione di suicidarsi la sera della vigilia, così gli viene inviato un angelo di seconda classe, ossia senza ali, Clarence, che gli mostra come sarebbe stata la sua vita se non fosse mai nato. Nonostante il successo di pubblico, a vincere nel 1947 fu William Wyler con I migliori anni della nostra vita.

#2 Alfred Hitchcock – Psycho

Poco da dire riguardo il capolavoro di Alfred Hitchcock: Norman Bates, sua madre e l'iconica scena della doccia sono rimasti indelebili nell'immaginario collettivo. Non era la prima volta per Hitchcock, già nominato per Rebecca - la prima moglie, Io ti salverò e La finestra sul cortile. A vincere l'Oscar quell'anno non fu però il maestro del brivido quanto un altro regista cult: Billy Wilder, per L'Appartamento.

#3 Federico Fellini – 8 1/2

Federico Fellini dirige un circo onirico che ha - ancora! - dell'avanguardista per la scena cinematografica. Il film vincerà l'Oscar per il miglior film straniero, ma non sarà abbastanza per l'Academy per aggiudicarsi la statuetta al miglior regista, che andrà a Tony Richardson per Tom Jones.

#4 Stanley Kubrick – 2001: Odissea nello Spazio

Stupiti, vero? Ebbene sì, il più acclamato, copiato e utilizzato film di Stanley Kubrick non solo non ebbe la nomination come miglior film, ma si vide scippare l'Oscar da Carol Reed con il suo Oliver!. L'innovazione e il genio vengono quindi messi in secondo piano a favore di una regia più soft per una trama non esattamente originale.

#5 Francis Ford Coppola – Il padrino

La leggenda narra che Francis Ford Coppola non era esattamente entusiasta nel dover girare un film che trattava, sostanzialmente, della malavita italo-americana, più intenzionato com'era a girare film fantascientifici, come L'uomo che fuggì dal futuro. Eppure, l'allora appena trentaduenne regista girò un capolavoro.
Ma fu Bob Fosse e il suo Cabaret ad aggiudicarsi la statuetta, quell'anno. Nel 1975 Coppola la sua rivincita, con Il padrino - Parte II.

#6 David Lynch – The Elephant Man

Ancora lontano da quel Velluto Blu che gli darà il la per creare quell'immensa opera seriale nota come Twin Peaks, David Lynch portò al cinema la biografia di un uomo deformato. Un film difficile, girato in un black and white strategico, che però nulla potè davanti a Robert Redford e il suo Gente Comune.

#7 Sofia Coppola – Lost in Translation

Ci sono opinioni discordanti sull'effettivo merito di Sofia Coppola rispetto a un film che, nella sua delicatezza, è tenuto in piedi dalle straordinarie interpretazioni di Bill Murray e Scarlett Johansson. La piccola di casa Coppola non aveva vita facile, dovendosi scontrare con registi dal nome forte, come Eastwood, Weir e Jackson, quest'ultimo vincitore con Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re.

#8 Joel Coen – Fargo

«Molte cose possono capitare nel bel mezzo del nulla» recitava la tagline del film, e mai asserzione fu più azzeccata per Fargo, un film diventato talmente tanto di culto da avere dato seguito a una serie per FX dove i fratelli Joel e Ethan risultano coproduttori esecutivi. La battaglia all'ultima statuetta fu però vinta da Antony Minghella e il suo Il paziente inglese.

#9 Darren Aronofsky – Il Cigno Nero

Sceneggiatore, produttore e regista, Aronofsky segna con questo lungometraggio un tacca bella grossa alla sua cintura. Crudo, totalitario e allucinato, alla recitazione al limite della perfezione di Natalie Portman si aggiunge una regia curata magistralmente. Ma né Aronofsky, né i fratelli CoenFincher riuscirono contro il colosso Hooper il suo Il Discorso del Re.

#10 Steven Spielberg – Lincoln

A fronte di ben 7 nomination come miglior regista, Steven Spielberg ne vinse solo due: Schindler's List, nel 1994, e Salvate il Soldato Ryan, nel 1999.
Lincoln collezionò ben 12 nomination, vincendone, anche qui, solo due: per il migliore attore, Daniel Day-Lewis, e la scenografia, a Jim Erickson e Rick Carter. Fu però Ang Lee ad aggiudicarsi l'Oscar come miglior regia per il suo Vita di Pi.

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