Damiano Panattoni ROMA – Era il lontano 26 luglio del 1951 quando arrivava nelle sale statunitensi Alice nel Paese delle Meraviglie, ovvero il 13° classico Disney, destinato nel giro di poco tempo a diventare, insieme alla sua protagonista, uno dei più amati di sempre. Per festeggiare questa ricorrenza, Disney Planet pubblica Alice in WonderLand, adattamento manga del live action omonimo di Tim Burton, a cura di Jun Abe. Il volume dell’opera è disponibile dal 22 luglio in fumetteria, mentre il secondo dal 19 agosto (e Hot Corn vi mostra alcune tavole in anteprima…). Invece, sempre il 22 luglio, è disponibile un preziosissimo cofanetto-forziere contenente già i due volumi.
Così, diventa interessante scoprire questa insolita unione: da una parte il genio visivo di Tim Burton, dall’altra la potenza illustrativa di Jun Abe, portando i lettori in un mondo sospeso tra il sogno e la realtà. Nel film, come nel manga di Jun Abe, la storia narra gli eventi conseguenti alle avventure raccontate da Lewis Carroll e, di conseguenza, è il sequel diretto del Classico Anni Cinquanta.
Alice ha diciannove anni, è cresciuta e deve fronteggiare le follie della vita degli adulti. Non ricorda più nulla delle peripezie vissute quando era stata per la prima volta nel Paese delle Meraviglie. Tutto scorre liscio, finché ad una festa incontra il suo vecchio amico Bianconiglio che la conduce nuovamente in quel magico luogo in cui dovrà affrontare il Ciciarampa, terribile mostro al servizio della Regina Rossa.
Peculiarità di Alice in Wonderland versione manga? Le tavole in uno splendido e vibrante bianco e nero, contraddistinti dal tratto di Jun Abe, che ha debuttato con Nedan w iiyo (Il prezzo è giusto) su Kodansha Young Magazine n.53. La sua opera Papa mo ichido koi wo shita (Anche papà si innamorò una volta). Al momento sta pubblicando Bokyakuno Sachiko, sottotitolo in inglese A Meal Makes Her Forget, sempre su Big Comic Spirits di Shogakukan. La serie è arrivata al quindicesimo volume.
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