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50 Sfumature di Grigio | Dakota Johnson, la censura e quel bollente film evento

Hot Zone? La rubrica sui titoli più caldi del cinema. E oggi parliamo del film di Sam Taylor-Johnson

ROMA – Vi avevamo raccontato di quel caldo filone che, negli Anni Novanta, turbava le programmazioni delle sale. Thriller a tinte hard, accavallamenti provocanti, scene mai così esplicite. Una programmazione da locandine osè, affiancate ai classici per tutta la famiglia, creando un puntale imbarazzo fuori dalla sala. Poi, piano piano, arrivando nel cuore degli Anni Duemila, il promiscuo genere è mutato, senza scaturire più quello scalpore da censura che portavano con sé i vari Basic Instinct, Proposta Indecente, Attrazione Fatale.

Anastasia Steele e Christian Grey, Dakota Johnson e Jamie Dornan

Anzi, anche la qualità si cominciò notevolmente ad abbassare: Original Sin, Femme Fatale, Killing Me Softly, usciti all’inizio del millennio, furono mal digeriti, tanto che il filone vide una sua conclusione sul grande schermo. Approdando, poco a poco, nelle offerte digital, che invece continuano con successo a produrre e proporre titoli del genere. Ma è innegabile che nel 2011 uscì in sala l’eccezione alla regola, uno di quei casi da milioni e milioni al box office, l’inno di un’effimera emancipazione femminile, finalmente libera di scegliere al botteghino il titolo proibito per eccellenza: Cinquanta Sfumature di Grigio.

Una delle scene hot di Cinquanta Sfumature

L’arrivo in sala, fu un vero e proprio evento. Una collettività di donne (e qualche uomo…) riversate nei cinema di mezzo mondo per (ri)scoprire l’avventura sado-romantica creata da E.L. James nella sua trilogia di romanzi, con protagonisti Anastasia Steele e Christian Grey, interpretati dagli allora (semi)sconosciuti Dakota Johnson (lanciata dal film, diventando la sex symbol della porta accanto) e Jamie Dornan (ma al suo posto doveva esserci Charlie Hunnam). Cinquanta Sfumature di Grigio, così come le altre due Sfumature cinematografiche (nere e rosse), per buona pace dei cassieri dei cinema, fu vietato ai minori di 14 anni in Italia (17 in USA), per “forti contenuti sessuali, inclusi dialoghi, comportamenti inconsueti, nudità, e linguaggio non adatto”.

Il che, in parte, non era così vero. Infatti, molte sequenze, pure “estreme”, mantenevano necessariamente un certo livello di bollore, rendendo il lungometraggio diretto da Sam Taylor-Johnson (per scrivere la sceneggiatura si candidò addirittura Bret Easton Ellis!) più un oggetto del desiderio che un vero film; una specie di sogno notturno da vivere con gli occhi aperti. Tra fruste, cinte che si slacciano e vestiti che si tolgono, frasi ad effetto e, sparata nei momenti clou, una colonna sonora mica male, che alternava pezzi dei Rolling Stones ai remix di Beyoncé e alla piaciona Earned It dei The Weekend, oltre a Love Me Like You Do di Ellie Goulding. Ovviamente, diventata subito la traccia preferita per giocare ad Anastasia e Christian…

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Il video di Love Me Like You Do di Ellie Goulding

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