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Álvaro Morte: «La casa di carta? Un successo inatteso. Ecco cosa vedrete nella terza stagione»

L’attore spagnolo anticipa le novità della nuova serie cult di Netflix. E spiega il motivo del trionfo

Álvaro Morte e il cast de La casa di carta.

ROMA – Il Professore in persona, al secolo l’attore Álvaro Morte, ha fatto scalo a Roma per annunciare un’inaspettata quanto attesa notizia: la serie tv spagnola La casa di carta tornerà nel 2019 su Netflix con la terza stagione. Snobbata in patria, ora è diventata un cult al punto da essere la serie non in inglese più guardata sulla piattaforma streaming. E durante l’evento See What’s Next, che ha anticipato le novità di Netflix, è stato anche spiegato il motivo per cui le vicende di questa banda ispanica non poteva chiudersi con l’epilogo del loro colpo del secolo, organizzato ai danni della Zecca di Stato spagnola.

Erik Barmack, Álvaro Morte e Alessandro Borghi a Roma al panel di Netflix a Villa Miani.

Nonostante i presupposti classici di ogni heist movie, La casa di carta ha offerto al pubblico un valore aggiunto e l’ha resa perfetta per il binge-watching compulsivo. «La tv sta evolvendo», ha spiegato Álvaro Morte, «e mentre fino a poco tempo fa c’erano due fronti produttivi, da un lato gli Stati Uniti e dall’altro il resto del mondo, ora non più. Le cose sono cambiate e l’Europa torna alla ribalta come fucina di talenti. Il motivo è semplicissimo: il pubblico vuole ovunque la stessa cosa, la qualità». La provenienza geografica, come ha spiegato lo stesso CEO di Netflix, Reed Hastings, non è più un fattore cruciale nella scelta di cosa guardare.

Álvaro Morte con il cast de La casa di carta.

«Il successo de La casa di carta», ha precisato Morte, «ha varcato i confini spagnoli e ha raggiunto lo status di fenomeno globale in tempo record, al punto che in Argentina ci sono fan che si sono tatuati le maschere della rapina sul corpo. Quando l’ho saputo sono rimasto a bocca aperta, mi ha sconvolto». In attesa della terza stagione, la prima e la seconda parte (rispettivamente 13 e 9 episodi) deLa casa di carta sono attualmente disponibili su Netflix ma lo stesso Morte ha promesso su Twitter altre novità in arrivo: «Un nuovo colpo e un nuovo team».

Ancora Álvaro Morte in un’immagine promozionale de La casa di carta.

Secondo Morte, la mente del piano diabolico, La casa di carta ha colto nel segno per un motivo: «Mostra diverse prospettive della realtà. Il piccolo schermo infatti a volte non deve stupire a tutti i costi ma anche fornire uno specchio della quotidianità e a tratti un piano di lettura diverso». L’attore non pensa in effetti che le azioni del suo alter ego siano dettate da avidità, quanto piuttosto dalla ricerca di nuovi stimoli. Ecco perché a sconvolgere l’esito dell’intera vicenda ci pensa l’unica regola che nessuno avrebbe dovuto infrangere: «Niente relazioni personali».

Il Professore e la sua banda.

In realtà accade l’esatto contrario: tutti diventano traditori a vario livello perché il cuore non segue una logica economica. «Il mio obiettivo?», conclude Morte, «è stato fin dall’inizio quello di rendere il Professore una persona piacevole. Dopotutto è un tipo riservato, quasi timido, ma manipola gli altri al punto di coinvolgerli nella rapina. Dovrebbe essere un super cattivo ma in fondo non lo è, si tratta di un sovversivo che sceglie di fare piccole mosse per minare il potere dei grandi».

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