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W. Kamau Bell e quel viaggio emblematico al fianco di Anthony Bourdain

Il raccontano di quella volta in Kenya con lo chef, in una delle puntate più belle di Parts Unknown

Serial

NEW YORK – Anthony Bourdain accompagna W. Kamau Bell, comico stand-up di United Shades of America, nei luoghi, gusti e suoni del Kenya. È il primo viaggio di Bell nel continente africano, in un Paese con il quale ha però una connessione personale. Attraverso gli occhi di Bourdain e Bell, e le loro prime esperienze con questo Paese dinamico, profondo e affascinante, ci si chiede che cosa serberà il futuro per il Kenya. E, in un viaggio interminabile finito al Tribeca TV Festival 2018, che ha ospitato un Q&A, Bell e alcuni dei collaboratori di lunga data di Bourdain stesso, hanno parlato della dodicesima e ultima stagione della serie la cui produzione è stata improvvisamente interrotta dopo il suicidio di Bourdain, lo scorso giugno.

Chris Collins, Lydia Tenaglia, W. Kamau Bell, Morgan Fallon e Sandy Zweig al Tribeca TV Festival. (Courtesy of the Tribeca TV Festival)

«Nel corso di quasi 20 anni, Anthony Bourdain si è trasformato in un antropologo della cultura», ha affermato la produttrice e braccio destro di Bourdain, Lydia Tenaglia. «Avendo viaggiato dappertutto, il percorso è diventato sempre più significativo con ogni nuova destinazione. Viaggiare con qualcun altro gli dava l’opportunità di vedere quel luogo attraverso una prospettiva diversa, dopo aver viaggiato per così tanto tempo. Penso che lo show sia semplicemente esploso nella direzione in cui Tony ha sempre voluto che andasse».

Un momento sul set.

Parts Unknown è stato davvero il lavoro fantastico che si immagina: «Tutti quelli che guardano lo show dicono, ‘vorrei poterlo fare’», ha detto Bell. Anche nei momenti in cui si trovavano di fronte al sangue di mucca, per esempio, Bell si sentiva fortunato ad essere lì. «Questo è quello per cui sei qui, mi ripetevo», ha ammesso. «Ho dovuto sottomettermi al processo di realizzazione dello show, altrimenti non sarei stato un buon ospite. E per me, è stato come dirgli, qualunque cosa tu voglia che faccia, lo farò».

Anthony Bourdain e W. Kamau Bell a Nairobi, Kenya. Photo Credits: David Scott Holloway.

«Abbandonare la paura delle altre persone è la chiave per uscire dalla tua comfort zone e tuffarti nel mondo», ha spiegato Collins. «Tony lo ha fatto in tanti modi e ha condiviso così tanto di se stesso, con tutti i suoi difetti e le sue complessità. «Parts Unknown l’ha rivelato al mondo. È un po ‘come, ‘Eccomi seduto al tavolo. Questo è quello che sono.’ E lo ha fatto senza paura”. «Quando io e Chris abbiamo incontrato Tony, lavorava ancora in cucina», ha rivelato Tengalia, «Non aveva mai viaggiato prima. Abbiamo girato un video di dieci minuti al ristorante, parlava del mondo in termini romantici, cose che aveva letto nei libri e visto nei film e quella era la sua idea di viaggiare». Era l’inizio di quella che sarebbe poi diventata una serie di puntate, «Ha solo parlato di come sarebbe stato viaggiare per lui. Ed è riuscito a venderla come una serie di 23 episodi».

Alla scoperta di quei sapori lontani.

Sebbene la serie descriva l’amore di Bourdain per il cibo, i viaggi e la narrazione, la crew ha concordato che Parts Unknown non dovesse mai mostrare le ore trascorse dietro la telecamera. «Le persone tendono a vederlo solo come uno chef, ma era un produttore televisivo fenomenale», ha sentenziato Fallon. «Era dietro ogni scena. Mi ha insegnato tanto della televisione e a come raccontare le storie. In realtà era a suo modo molto timido. Lo era davvero, e lo show era una sorta di veicolo per potersi avvicinare alle persone. Lo conosceva intimamente e lo gestiva molto bene». Mentre la perdita di Bourdain ha lasciato un immenso vuoto, i membri del suo team hanno dimostrato un legame forte e indissolubile. «È stato un rapporto molto sinergico che capita molto raramente, solo quando si ha un tipo di profondo amore e collaborazione con qualcuno», ha detto Tenaglia.

Anthony Bourdain, tutta la sua passione.

Il finale dello show, è stato inserito dopo i titoli di coda. Inizialmente, aveva mandato i produttori e la troupe in confusione quando Bourdain gli aveva mostrato la sceneggiatura di quel segmento. «Quando l’ha scritto, abbiamo pensato tutti, fosse fuori contesto», ha detto il regista Morgan Fallon. «Stavamo pensando a un grande finale, e quello che ha scritto è stato sconvolgente, alla luce di tutto quello che è successo». Aggiunge lo showrunner Sandy Zweig, «Tony ha dato a tutti l’opportunità di vedere il mondo con i suoi occhi. Non è stato solo uno show sul viaggio, ma un’amicizia e un rapporto di lavoro davvero unico. Insieme». E, oggi, quel momento già rivelato dalla CNN in una clip promozionale, mostra proprio Bell e Bourdain che osservano il paesaggio durante una pausa in un safari. «Mi pizzico”, dice Bourdain. «Sono così fortunato a fare ciò che faccio…».

Qui una preview dell’episodio:

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