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Mahershala Ali: «Voglio diventare il miglior attore possibile. Lo devo a mio padre»

Il Black Power, True Detective, Green Book, Viggo Mortensen: l’attore da Oscar si racconta ad Hot Corn

Mahershala Ali alla conferenza stampa di Green Book al TIFF. Foto di Jemal Countess.

Abbiamo incontrato Mahershala Ali al TIFF dove ha fatto il suo debutto in un incredibile stato di grazia. E non solo perché ha presentato il toccante Green Book che presto vedremo anche alla Festa del Cinema. La sua è la serenità tipica di chi ha trovato finalmente un posto del mondo dopo aver chiesto il permesso di farne parte fin troppe volte. L’attore californiano fa spallucce quando ammette che c’è stato bisogno del Premio Oscar per Moonlight per aprirgli le porte ad un ruolo da protagonista. E finalmente, con la terza stagione di True Detective, si realizza un grande sogno. Non è stato facile però: per arrivarci ha dovuto chiedere di essere tagliato fuori da House of Cards e fare i salti mortali tra cinque set contemporaneamente.

Mahershala Ali al TIFF. Foto di Jemal Countess.

L’OSCAR «La statuetta? Non mi ha reso diverso come attore ma mi ha dato delle opportunità per cui forse prima non ero pronto. Avevo bisogno di un certo equilibrio e della disciplina necessaria per dire dei no. Mi sento solo più fortunato ma avverto il peso della responsabilità».

Mahershala Ali e l’Oscar vinto per Moonlight.

I PERSONAGGI «Quando accetto una parte evito di giudicare il personaggio o di inserirlo in delle categorie in base al loro lavoro. Cerco solo una cosa: che quel ruolo mi insegni qualcosa. Prendi Cross, non ha nessuna qualità che lo redima dalle sue colpe, è un violento, drogato e anche spacciatore, eppure non è che mi sveglio la mattina e decido di voler interpretare un pedofilo. Anzi, durante l’ultima settimana di riprese non riuscivo più a dormire, avevo gli incubi e mi ritrovavo sudato e inquieto per tutta la notte. Interpretarlo aveva un senso per tutte le donne che hanno bisogno di trovare un posto per sentirsi sicure. È questo che faccio, metto a disposizione il mio talento anche se, in questo caso, al servizio di un cattivo. Su internet mi hanno offeso in tutti i modi e io pensavo: “Ma non lo sapete che sto solo recitando?”».

Nia Long e Mahershala Ali in una scena di Roxanne Roxanne.

I SOGNI «Quando mia moglie mi ha costretto a ripulire il deposito che avevo affittato per metterci tutta la roba di New York che non avevo portato con me, ho fatto una scoperta. Va detto che sono uno che conserva ogni cosa quindi ci ho messo un bel po’ a fare pulizia. Un giorno ho trovato una vecchia cartolina che papà aveva mandato a sua madre, lo ritraeva in una di quelle pose toniche e muscolose, senza maglietta. Sul retro aveva scritto: “Ehi mamma, sto ancora cercando un ruolo da protagonista”. Ecco, in quel momento sapevo che non avrei potuto mollare, lo dovevo a lui».

Mahershala Ali e Barry Jenkins sul set di Moonlight.

GREEN BOOK «Per me che amo profondamente la musica è stato un regalo incredibile vestire i panni di un pianista che parla 7/8 lingue e che intraprende un viaggio negli Anni Sessanta con un autista fuori dal comune (interpretato da Viggo Mortensen, ndr). Non potrebbero essere più diversi ma quello spazio intimo, l’abitacolo di una macchina, condiviso a lungo, crea un incredibile contrasto nell’epoca della segregazione. Mi sembra un progetto necessario da raccontare».

Viggo Mortensen e Mahershala Ali in una scena di Green Book.

TRUE DETECTIVE 3 «Posso dire pochissimo del mio personaggio, solo che viene seguito nel corso di molti decenni durante della sua vita. Ha richiesto una trasformazione fisica con lunghe ore di make up ma ne è valsa la pena perché oggi davvero la tv offre uno spessore prima impensabile. Ricordo ancora durante la cena dei corrispondenti della Casa Bianca la reazione della gente intorno a me: mi hanno accolto come se fossi uno dei Beatles. Tutto merito di House of Cards, che ha messo in scena l’insolita presenza di un lobbysta di colore».

Mahershala Ali in una delle immagini rilasciate per la terza stagione di True Detective.

BLACK POWER «Vorrei tanto diventare il migliore attore possibile, rappresentare storie che continuino ad ispirare. Sta succedendo e il range di opportunità cresce. È il nostro Rinascimento (per gli afroamericani, ndr.) e finalmente stiamo infrangendo il soffitto di cristallo. So che il mondo in me vedrà sempre per prima cosa un uomo di colore ma vorrei ci relazionassimo semplicemente come esseri umani, senza considerare la componente razziale. Se vado a prendere un caffè da Starbucks mi spieghi cosa a che fare con il fatto di essere nero?»

  • Se volete (ri)vedere Moonlight, lo trovate su CHILI
  • Qui potete vedere il trailer di Green Book:

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