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Zlatan | Talento e irriverenza: ma com’è il film su Ibrahimovic?

Jens Sjögren porta sul grande schermo la storia del campione soffermandosi su infanzia e adolescenza

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Zlatan

MILANO – Maradona, Messi, Zanetti, Pelé. Il pubblico da sempre apprezza ritrovare sul piccolo o grande schermo i suoi idoli calcistici. E recentemente anche il cinema e la serialità italiani hanno raccontato due delle nostre più grandi icone moderne del calcio (tutto): Francesco Totti grazie alla serie Speravo de morì prima e al documentario Mi chiamo Francesco Totti e Roberto Baggio ne Il divin codino. Dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, è adesso il turno di Zlatan Ibrahimovic nel film che porta il suo nome. Zlatan arriva nelle sale italiane l’11 novembre, in anticipo su tutti gli altri Paesi, forse proprio per il rapporto privilegiato che lega Ibra all’Italia.

Zlatan
Una scena di Zlatan

Più che soffermarsi sui successi del campione svedese, il film diretto da Jens Sjögren accompagna lo spettatore alla scoperta dell’infanzia e dell’adolescenza del calciatore. Figlio di immigrati jugoslavi, Zlatan deve giocare nella vita una partita spesso troppo complessa con poco denaro e con una famiglia che fa fatica a restare unita e a dimostrare affetto e considerazione per il suo talento. Ecco che il campo da calcio diventa per Ibra l’unico luogo in cui poter dimenticare tutte le difficoltà del suo quotidiano al servizio di unico scopo: mettere il pallone in rete e dimostrare di essere il migliore di tutti. Il resto è storia: sei candidature come FIFA World Player of the Year e undici per il Pallone d’oro, nonché primato nell’aver giocato con sette diverse squadre in Champions League.

Un’immagine del film

Ciò che del film si apprezza è la sua dichiarazione d’intenti di non voler essere agiografico e non risparmiare dunque il protagonista dall’accentuazione dei suoi difetti. Ne emerge infatti un personaggio scontroso e prepotente, che solo a intermittenza si rende conto che il talento a poco vale se non accompagnato dalla disciplina. in Zlatan, la condotta di Ibra è perlopiù esecrabile: lo vediamo compiere furtarelli, farsi coinvolgere in risse e lanciare piccoli petardi insieme agli amici con estrema nonchalance per spaventare il vicinato. Già da piccolo un allenatore colpito dalle sue capacità, ma consapevole della funzione pedagogica del gioco di squadra lo chiama “stronzetto prepotente” e lo costringe talvolta a non entrare in campo a fini educativi. Da un lato il suo invidiabile talento e dall’altro la tendenza a voler (stra)fare tutto da solo, lo rendono persino vittima di una petizione da parte dei compagni per escluderlo dalla Primavera del Malmö.

Zlatan
Una scena di Zlatan

Zlatan è di certo una storia di rivincita, raccontando infatti la speranza di un sogno che si avvera e il riscatto da una realtà personale non favorevole: è probabilmente questo il motivo per cui lo stesso Ibrahimovic ha trovato il film addirittura commovente. Solo in questo senso, tuttavia, riusciamo a nutrire meno dubbi rispetto a quanto dichiarato dal regista Jens Sgögren, secondo cui raccontare questa storia adesso può essere una forte ispirazione per i più giovani. Facendo infatti il film un ritratto molto umano del suo protagonista, proprio la sua leggendarietà rischia di vacillare. In tutti gli stadi della sua esistenza, siamo infatti di fronte ad un personaggio spocchioso, indisciplinato e persino aggressivo, del quale solo lo smisurato talento pare difenderlo da un destino ben meno glorioso.

Una scena del film

Oltretutto il temibile potente che nel film potrà dare definitivamente una svolta alla carriera del calciatore è il noto dirigente sportivo Luciano Moggi, le cui vicissitudini giudiziarie non edificanti si mischiavano alla lungimiranza di sapere scovare talenti come Ibra. Per quanto, dunque, Zlatan sia un prodotto di buona fattura, bisogna con cautela interpretare il messaggio fuorviante che potrebbe veicolare, che nella vita ovvero basta il talento per raggiungere i propri scopi senza al contempo dover premurarsi di avere rispetto e disciplina. I più accaniti fan del calciatore ricorderanno che già nel 2015 era stato realizzato il documentario Ibrahimovic: diventare leggenda sulla sua storia (potete recuperarlo su CHILI). Nel rivederlo adesso potreste apprezzare soprattutto la somiglianza tra i personaggi realmente esistenti e gli attori scelti per interpretare Ibrahimovic e tutti i personaggi comprimari che hanno costellato la sua vita.

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