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Rachele Bastreghi: «Io e il cinema, tra Harry Dean Stanton e il mito di Thelma & Louise»

I film, il suono, gli attori: in occasione del suo concerto a Line Up! faccia a faccia con la cantante

Tra Harry Dean Stanton e Psychodonna: Rachele Bastreghi in azione.

MILANO – «No, solitamente non amo le quote rosa, ma devo dire che iniziative come questa servono molto». Rachele Bastreghi esordisce così raccontando Line Up!, la rassegna che – fino al 3 ottobre – andrà in scena all’Auditorium di Roma (ve ne avevamo parlato qui) e in cui lei e altre sei cantanti daranno vita a un evento tutto al femminile davvero unico, soprattutto in Italia. «L’unione fa la forza e, in questo caso, ci offre anche la possibilità di mostrare quante anime diverse possano esistere sulla scena. Non solo, fa capire anche che le donne sanno essere grandi autrici, non solo voci come troppo spesso siamo abituati a considerarle». E allora, proprio approfittando dell’evento e dell’uscita del nuovo disco, Psychodonna (in cui c’è anche Chiara Mastroianni) abbiamo chiesto a Rachele di raccontarci il suo rapporto col cinema. Tra cult e attori preferiti.

Rachele Bastreghi riflette sul suo film preferito…

IL CINEMA – «Il cinema che amo? Difficile scegliere. Amo tante cose, molto diverse tra loro. Penso ai film di David Lynch, a Tarantino, a Woody Allen, ma se potessi scegliere con chi collaborare direi invece Xavier Dolan. Perché? Ma perché mi piace molto la sua estetica, ha un immaginario unico ed è anche un po’ pazzoide perché con il suo cinema sa osare e provocare, tratta grandi temi e non ha paura di nulla, penso a opere come Mommy e Tom à la ferme. E poi sa usare la musica benissimo….».

Xavier Dolan con Kit Harington sul set di È solo la fine del mondo.

LE COLONNE SONORE – «Devo molto al cinema e alla tv, anche perché non dimentichiamo che senza Questo nostro amore, la fiction di Rai Uno per cui ho scritto Mon petit ami du passé e in cui interpretavo la cantautrice Marie de Crecy non avrei mai avuto il coraggio di arrivare proprio a Marie, il mio primo EP nel 2015. Dalle colonne sonore e dalla potenza della musica nel sottolineare i momenti silenziosi di un film ho preso tanto, da sempre. Penso a John Barry, a Morricone, ma anche ai Goblin o a una colonna sonora come quella di Milano Calibro 9 firmata dagli Osanna, con quelle svolte prog improvvise».

IL CULT – «Il mio film preferito? Sono tanti, ma in questo momento – e anche durante la scrittura di Psychodonna – ho rivisto Thelma & Louise di Ridley Scott, un cult che ancora oggi è capace di ispirarmi grazie alla fuga verso la libertà di queste due donne uniche. Quest’anno ha compiuto trent’anni quindi credo vada omaggiato. Il ruolo della donna nella società ha fatto dei passi in avanti, ma c’è ancora molto da fare».

callie khouri
Susan Sarandon e Geena Davis in una scena di Thelma & Louise

IO & HARRY – «Nel mio nuovo disco c’è un brano che si chiama Come Harry Stanton, ispirato proprio a lui, Harry Dean Stanton, che ho amato in Lucky (ve ne avevamo parlato qui, nda). David Lynch fa un anche cameo, ma la canzone è ispirata a quest’uomo, questa figura solitaria, una sorta di eremita. Me lo ricordavo bene anche in Paris, Texas di Wim Wenders: mi sono identificata in lui,i suoi deserti erano le mie nottate, alla ricerca del silenzio in mezzo al rumore. Un tipo anche un po’ scorbutico, allergico alle regole, attaccato alle sue abitudini. La grande arte ci costringe sempre a farci delle domande…».

Lorenzo Grasso Lucky Set
Harry Dean Stanton in un momento di Lucky. Sì, l’altro è David Lynch.

LE MIE ATTRICI – «Domanda impossibile! Dico Cate Blanchett, per la classe, la preparazione e l’estrema personalità, l’ho molto amata in Blue Jasmine di Woody Allen, ma cito anche Chloë Sevigny e Scarlett Johansson che qualche anno fa ha anche registrato un bel disco con Pete Yorn, Break Up. E poi c’è il passato: come posso non citare Anna Magnani o Monica Vitti?».

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