MILANO – Qualcosa ti segue. It Follows di David Robert Mitchell è il secondo lungometraggio del regista americano dopo il coming-of-age The Myth of the American Sleepover e non è un cult destinato a essere riscoperto fra un decennio, ma uno dei pochi capolavori degli ultimi anni riconosciuti pressoché all’unanimità dalla stampa. Dopo il debutto al Festival di Cannes nella Settimana della Critica nel 2014, il film di Mitchell ha girato il mondo, dai ritrovi più cinefili per i fan dell’horror più esigenti come Austin e San Sebastian, per arrivare fino a Londra, al Sundance, a Buenos Aires e ora in streaming, a noleggio su Apple TV+. Realizzato con un budget inferiore ai due milioni di dollari, il film ha fatto incetta di premi, praticamente ovunque sia stato presentato e nel 2024 (probabilmente ma è ancora in pre-produzione) avrà un sequel: They Follow.

Ma cos’è It Follows? Un horror sì, ma che rinuncia agli effetti speciali e che non rientra nelle categorie abituali del genere. Qui non ci sono zombie, demoni, esorcismi, vampiri perché questa è una pellicola costruita sulla paranoia, sulle allucinazioni, sul senso di colpa connaturato all’inevitabilità della crescita, dell’attrazione fisica, delle prime esperienze sessuali. Un horror adulto che racconta un’adolescenza borghese e alienata, anonima e annoiata: quella dei Millennials nati negli anni Ottanta che non si sono mai sentiti vicini neppure alla generazione X degli anni Novanta, consapevoli di non avere più ideali, sogni, anticonformismi a cui aggrapparsi.

La protagonista Jay (la sorprendente Maika Monroe, che rivedremo in Longlegs con Nicolas Cage.), dopo un rapporto sessuale con un coetaneo consumato nei sedili posteriori di una macchina, si ritrova semi-nuda, imbavagliata, in un palazzo in rovina. Scopre così che l’apparentemente innocua avventura amorosa comporta per lei una maledizione, a dir poco originale: è vittima di una presenza che la segue e assume aspetti sempre differenti. Prostitute, tossicodipendenti, anziani provenienti da ricoveri psichiatrici. Reietti, derelitti, in poche parole. Per liberarsene, deve a sua volta andare a letto con qualcuno, come se si trattasse di una malattia trasmissibile.

Ma attenzione a non confondere It Follows con una metafora dell’HIV: sarebbe semplicistico e faremmo un torto all’ambizione di Mitchell, che poi avrebbe girato un film scomparso, Under the Silver Lake con Andrew Garfield (ora su Prime Video). Quella di focalizzarsi su uno stato d’animo generazionale e di incorniciare un mood soffocante e plumbeo, puntellato da una fotografia elettrica e notturna e dall’ambientazione di una provincia americana quasi fuori dal mondo, che ricorda tanto quelle di Nightmare di Wes Craven e di Halloween di John Carpenter. Il tappeto sonoro di Richard Vreeland, in arte Disasterpeace, fa il resto: un’elettronica ossessiva e inquietante che si confonde con i rumori dell’esterno e che contribuisce a creare un’atmosfera di costante mistero e spaesamento. Imperdibile.
- OPINIONI | Under the Silver Lake, un film sparito…
- HORROR CORN | Longlegs, la recensione
- VIDEO | Qui il trailer di It Follows:
Lascia un Commento