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Pachinko | Un romanzo epico, tra resistenza e speranza, per la miglior serie TV dell’anno

Soo Hugh prende il best seller di Min Jin Lee e gli dà vita in una serie TV meravigliosa. Su Apple Tv+

Pachinko
Una delle serie dell'anno? Pachinko

ROMA – «Koreans do it better». Madonna ci perdonerà se prendiamo in prestito la celebre scritta della sua maglietta. E ci perdoneranno anche (quasi) tutte le serie uscite dall’inizio dell’anno. Sì perché, ad eccezione di Scissione, Pachinko gioca davvero un altro campionato. E non è un caso che entrambe siano targate Apple TV+. La piattaforma streaming sta dimostrando come puntare sulla qualità delle produzioni rispetto ad un aggiornamento continuo di titoli non sempre brillanti sia una strategia vincente su un lungo raggio d’azione. Adattamento del best seller di Min Jin Lee, Pachinko – La moglie coreana è diviso in otto episodi che attraversano la storia di un popolo e di una famiglia nel corso di più generazioni.

Una scena della serie

A differenza del romanzo da cui è tratto, la serie si muove e si alterna su due piani temporali. Un lavoro imponente ma che, grazie ad una scrittura semplicemente perfetta e alla regia attenta, emotiva, coinvolgente di Kogonada e Justin Chon, non appesantisce la visione o il racconto. Il merito è anche – e sopratutto – della showrunner Soo Hugh che Pachinko l’ha scritta e prodotta nell’arco di quattro anni. Forse il suo nome potrebbe non dirvi molto ma è lei la firma dietro un’altra meravigliosa serie TV degli ultimi anni: The Terror. Divisa tra Corea, Giappone e Stati Uniti, Pachinko è recitata in altrettante lingue e si muove tra inizio Novecento, con l’occupazione giapponese in Corea, per arrivare alla fine degli anni Ottanta.

Pachinko
Jin Ha in una scena di Pachinko

In mezzo due guerre mondiali e la storia intima e universale di un gruppo di personaggi che vi cattureranno dal primo istante. Su tutte Sunja, interpretata da tre (grandi) attrici in momenti diversi della sua vita (Yu-na, Kim Min-ha e il Premio Oscar Youn Yuh-jung). È lei il cuore pulsante di questo racconto. Una bambina intelligente e vivace, una ragazza pronta al sacrificio per proteggere l’onore della sua famiglia e una donna adulta consapevole delle scelte fatte ma che non ha mai dimenticato la sua terra d’origine.

Kim Min-ha è Sunja in Pachinko

È una zainichi, un’immigrata coreana in terra giapponese. E Pachinko è eccezionale nel saper raccontare la dolorosa occupazione giapponese, le umiliazioni subite dal popolo coreano insieme alla faticosa co-esistenza di culture diverse in cui anche il sapore di un boccone di riso riesce a far riaffiorare ricordi mai sbiaditi. Ne è un esempio Solomon (Jin Ha), nipote di Sunja, figlio di un gestore di sala da Pachinko (una sorta di flipper verticale) e impiegato di un’azienda americana sul finire degli anni Ottanta. Un coreano cresciuto in Giappone ma che ha trovato la sua fortuna in America bloccato tra tre realtà diverse che lo definiscono come individuo.

Pachinko
Yuh-Jung Youn in una scena di Pachinko

Pachinko parla di identità e tenacia, sopravvivenza e perdite. Un racconto epico e popolare. Una saga familiare che tocca temi fortemente ancorati alla Storia del popolo coreano ma che ha in sé un seme di universalità tale da abbattere ogni barriera linguistica, storica e culturale. Maestosa nella messa in scena e nella ricostruzione storica, la serie di Soo Hugh è anche il racconto di una resistenza femminile capace di sopportare l’inimmaginabile e, nonostante tutto, non smettere di fiorire, di lasciar filtrare la luce anche nel più cupo degli scenari.

Un’immagine della serie

In quest’ottica è esemplare la sigla. Una di quelle impossibili da saltare ma da guardare e riguardare come ipnotizzati. Sulle note di Let’s Live For Today dei Grass Roots tutti i personaggi principali di questa storia sono ripresi tra i corridoi di una sala da Pachinko intenti a ballare mentre il montaggio alterna immagini reali dell’occupazione giapponese in Corea. Il buio e la luce, il dolore e la gioa. Due faccia della stessa moneta chiamata vita.

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Qui sotto potete vedere la sigla di apertura di Pachinko:

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