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La Tata | Fran Drescher, gli anni Novanta e un’infanzia piena di bugie

Dopo la TV lo show diventerà un musical a Broadway. Ma perché lo amiamo ancora tanto?

La serie cult La tata
La serie cult La tata è andata in onda in Italia dal 1995 al 2000

MILANO – E allora diciamolo: non c’è solo Mary Poppins! Se siete stati bambini negli Anni Novanta, è praticamente impossibile che non abbiate trascorso un pomeriggio, almeno un pomeriggio, con La tata. L’eccentrica, eccessiva, eccezionale Francesca Cacace. Dalla Ciociaria con furore. Una spiantata del Flushing (quartiere del Queens) che aveva una gran parlantina e nessun talento particolare, se non un tempismo perfetto per invadere la vita e la casa del signor Sheffield (Charles Shaughnessy) e dei suoi tre figli, in fase di ripresa dopo un grave lutto.

Il cast de La Tata
Il cast de La Tata

Ricordate? C’erano il pestifero Brighton (Benjamin Salisbury), l’angelica Maggie (Nicholle Tom) e l’assennata Grace (Madeline Zima), che conosceva Freud ma non si sapeva allacciare le scarpe. Con loro il maggiordomo Niles (Daniel Davis), aplomb impeccabile e frecciatine sempre pronte per colpire l’algida C.C. Babcock (Lauren Lane), ma anche l’irresistibile zia Assunta (Renée Taylor), la svanita zia Yetta (Ann Morgan Guilbert) e la vanesia Lalla (Rachel Chagall). Erano una famiglia allargata. Erano quelli che ti facevano sentire a casa anche se, tecnicamente, erano loro che entravano nel tuo salotto.

 Fran Drescher è la tata
Fran Drescher in versione cartoon nella sigla de La tata

E poi la sigla della serie. Quella che, se avessimo avuto la capacità o semplicemente l’attenzione di ascoltare, stava sempre lì a ripeterci per 146 episodi che la nostra infanzia era una bugia. Sì, perché la voce di Ann Hampton Callaway faceva da sottofondo a un cartoon colorato, di gran ritmo, ma che di fatto riassumeva in pochi secondi l’inizio della storia: dopo una furiosa lite con il fidanzato in un negozio di abiti da sposa del Flushing, “lei” si reinventa venditrice porta a porta di cosmetici, arriva dagli Sheffield, il padrone di casa la nota e così “lei” diventata la tata di nome “Fran”!

Una scena de La tata
Renée Taylor e Ann Morgan Guilbert in una scena de La tata

Capito? Non Francesca ma Fran come l’attrice Fran Drescher! Non Frosinone ma Flushing! Praticamente è come se l’adattamento italiano avesse creato una fan fiction tutta sua. Ogni riferimento alla cultura ebraica svanito. Mamma Sylvia diventa zia Assunta, Yetta perde lo status di nonna e Val viene ribattezzata Lalla. Un inganno bello e buono. O una semplificazione per esigenze di doppiaggio, se vogliamo essere diplomatici. Ma la sostanza resta, intere generazioni sono state cresciute con una menzogna.

La tata
Charles Shaughnessy e Fran Frescher innamorati per copione ne La tata

Tanto vale quindi resettare, ricominciare daccapo, in lingua originale. E lì la logica toglie un po’ di magia ai ricordi nostalgici. Nell’episodio pilota, per esempio, casa Sheffield era totalmente diversa. Gli applausi erano veri, ma le luci di scena gridavano “soap!” e la mancanza di ritmo era esasperante. A un certo punto qualcuno poi ha avuto la brillante trovata di pettinare la povera Maggie come la First Lady. All’epoca era Hillary Clinton. E considerando tutto quello che è successo dopo, è piuttosto scioccante sentire citare Ivana Trump, ospite prestigiosa della festa organizzata da Maxwell, anche se effettivamente non la vediamo mai.

La serie cult La tata
Foto ricordo

In mezzo a tante cose che non funzionano però c’è lei, Fran Drescher. Ideatrice, produttrice e protagonista della serie. Eroina in tacchi a spillo, gonne vertiginose e cofana montata ad arte. Fran che ha messo in scena un pezzo della sua vita (ha origini ebraiche, la madre si chiama Sylvia), trasformando le parti negative in positive: lo stupro, la fine del matrimonio con il marito Peter Marc Jacobson (tutt’oggi socio in affari), il cancro. Fran che ci ha cresciuti facendoci ridere e tenendoci compagnia. Fran che alla sua tata è ancora affezionata ed è decisa a riportarla in scena. Non in tv ma a Broadway. Con un effervescente musical curato a quattro mani insieme a Rachel Bloom, autrice di un’altra comedy di successo, Crazy Ex-Girlfriend. Quindi lanciamoci in una nuova maratona con La tata. E quando avremo finito, niente compiti!

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