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La Compagnia del Cigno | Passione, musica e sogni: Ivan Cotroneo racconta la serie

La nostra intervista al regista e sceneggiatore della serie in onda su Rai 2 ogni mercoledì

I Protagonisti de La Compagnia del Cigno
I Protagonisti de La Compagnia del Cigno

ROMA – Mozart, Chopin, Tchaikovsky, Verdi. Beethoven, ovviamente. La (ri)scoperta della musica classica, il valore del talento e una nuova generazione di musicisti. E poi loro, i sette protagonisti di La Compagnia del Cigno – interpretati da Fotinì Peluso, Emanuele Misuraca e gli esordienti Leonardo Mazzarotto, Ario Sgroi, Francesco Tozzi, Hildegard De Stefano e Chiara Pia Aurora – serie rivelazione scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta e diretta dallo stesso Cotroneo. Dodici puntate (disponibili su Rai Play e in onda in prima serata su Rai 2 ogni mercoledì), che raccontano di un gruppo di ragazzi e della loro esperienza al Conservatorio di Milano. Molto diversi tra loro, per estrazione, carattere, sogni, seguiamo i giovani nelle dinamiche famigliari e, soprattutto, a lezione con Marioni, intransigente professore di musica interpretato da Alessio Boni. E, a proposito de La Compagnia del Cigno, abbiamo discusso con Ivan Cotroneo, che ci ha raccontato com’è stato lavorare con un cast così giovane e quali sono stati i suoi riferimenti (cult).

"Luca

Come si sono approcciati i 7 ragazzi al progetto? È stato difficile trovarli?

Trovare i sette componenti della compagnia è stato un processo lungo a appasionante. Sono stati cercati nei conservatori di tutta Italia, e nelle scuole di musica. Credo di avere incontrato oltre 1500 ragazze e ragazzi, e solo dopo mesi di incontri e provini, si è formata la compagnia dei sette. Di loro, solo due oltre a essere musicisti avevano avuto esperienze di recitazione, mentre gli altri erano esordienti assoluti e recitare li spaventava non poco. Ma sono ragazzi abituati allo studio, ed estremamente curiosi, quindi si sono avvicinati a questo nuovo lavoro con passione, fiducia in me, impegno e un po’ di incoscienza. Il massimo che potessi desiderare.

Soprattutto, è più bello o più difficile gestire interpreti così giovani?

La bellezza di poter lavorare con loro supera qualunque diffcoltà tecnica o pratica. Sul set il loro impegno ha coinvolto e trascinato non solo me ma tutta la troupe, e tutti gli attori professionisti che sono stati generosi e li hanno fatti sentire sempre a loro agio. Il lavoro di preparazione, svolto insieme a Leonarda Imbornone che è stata la loro fantastica coach, è stato appassionante: li vedevo conquistare sicurezza giorno dopo giorno.

Alessio Boni nella serie
Alessio Boni nella serie

Dal coming-of-ages al dramedy, stili e generi fondamentali di un certo cinema USA molto amato. Quali sono stati – se ci sono stati – i riferimenti per La Compagnia del Cigno?

Tanti: il mio cinema degli anni ’80, John Hughes e The Breakfast Club, Fame, sia il film che la serie, e più di recente Glee, Mozart in the Jungle, Whiplash, e il film Class Enemy.

La Compagnia del Cigno
Selfie di gruppo con il Duomo sullo sfondo

Possiamo dire che la protagonista assoluta è la musica? E che la serie può far riscoprire il valore della musica classica anche ai più giovani?

Credo di sì, io sono un appassionato di musica, lo si vede credo da tutto quello che ho diretto e da molto di quello che ho scritto. Non ho una conoscenza approfondita della musica classica, ma ne avverto la potente forza emotiva, e nelle mie intenzioni c’era proprio questo; restituire alla musica classica la sua vocazione popolare, poiché è una musica che parla al nostro cuore, non alla nostra testa, e non ha bisogno di strumenti di studio per essere apprezzata: va dritto ai si sentimenti. E io volevo sottolinearlo e renderne partecipi tutti, specialmente i più giovani.

In questo periodo di chiusura, il tuo rapporto con l’arte in generale com’è? Riesci a leggere, ascoltare, guardare film pur essendoci intorno un’altra percezione di realtà?

Questo è un periodo molto speciale, di riflessione,attesa e di una strana partecipazione collettiva, anche se siamo tutti da soli. Io sento musica, guardo film, e scrivo molto, che è stato e rimane il mio modo di parlare con gli altri. Leggere, vedere film, o serie, e approfittare delle occasioni, tante, che ci sono ora di godere dell’arte online è molto bello. Non vedo l’ora di poter condividere con gli altri anche dal vivo queste emozioni.

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Qui il trailer de La Compagnia del Cigno:

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