MILANO – Netflix non lascia, anzi triplica. Dopo il successo di Stranger Things e The End of the F***ing World dalle parti di Los Gatos hanno pensato di conquistare ancora una volta il pubblico con I Am Not Okay With This. Creata da Jonathan Entwistle e Christy Hall, la serie punta tutto su Sophia Lillis, ovvero l’attrice rivelazione di It e Sharp Objects, oltre che dell’horror Gretel e Hansel.

Chi non è esperto di comics, sappia che I Am Not Okay With This è un adattamento per il piccolo schermo della graphic novel firmata da Charles Forsman, il geniaccio che ha creato il fumetto The End of the F***ing World. Anche qui, troviamo al centro della storia un’adolescente, Sydney per tutti Syd intepretata dalla Lillis, che oscilla sempre fra confusione e cinismo mentre fatica ad affrontare il “classico” carico di problemi adolescenziali. Ma come se non bastasse la «noiosa ragazza bianca», così come lei stessa si definisce, deve imparare a gestire i suoi poteri telecinetici.

Quindi Syd è la nuova Undici? Quasi. Non fraintendeteci, nessun demogorgone in vista. Ma anche l’alter ego di Sophia Lillis – che porta sulle proprie spalle l’intera serie – affronta il paranormale mentre passa attraverso tutte le tappe dei canonici teen drama: dal rapporto conflittuale con la madre, alle conseguenze traumatiche della perdita del padre, fino alla scarsa popolarità a scuola. Senza dimenticare i sentimenti in subbuglio che la portano ad affezionarsi sia all’amica (o forse qualcosa di più) Dina (Sofia Bryant) sia all’outsider Stanley (Wyatt Oleff, anche lui nel cast di It).

Di fatto I Am Not Okay With This condensa il racconto in sette episodi da trenta minuti ciascuno e riprende la formula di The End of the F***ing World: la narrazione è veloce ed evita di dilungarsi inutilmente. Tutto ruota attorno a Syd che ci racconta in voice over le sue sensazioni, mentre in sottofondo sentiamo le hit più ricercate degli anni Sessanta e Ottanta. In mezzo c’è una storia che strizza l’occhio al cinema di John Hughes (da Breakfast Club a Bella in Rosa) e cita Carrie – Lo sguardo di Satana nei momenti più splatter. Il risultato è una “origin story” dark e accattivante che non ha bisogno di superpoteri per attirare la nostra attenzione, proprio come la sua Sydney.
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Qui potete vedere il trailer di I Am Not Okay With This:
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