MILANO – Ma può una produzione low budget riuscire a diventare un classico di Natale? Può un piccolo film trasformarsi in un cult da vedere e rivedere, generazioni su generazioni? Sì, se il film in questione è Mamma ho perso l’aereo. Perché? Perché in realtà dietro al successo della commedia diretta da Chris Columbus e scritta da John Hughes, ci fu più di un semplice miracolo, considerando la lavorazione piena di inconvenienti, svolte inattese e colpi di fortuna. Ma procediamo con ordine. Facciamo un passo indietro: siamo nel 1989. Hughes mantiene la sua fama da “macchina da commedie”, sfornando in un solo weekend due copioni, sottoposti subito a Columbus. Reduce dal flop di Heartbreak Hotel, lui non ci pensa due volte: adora il Natale e firmerà Home Alone, che in Italia diventerà poi Mamma ho perso l’aereo.
A quel punto Hughes sottopone lo script alla Warner: sì, piace molto l’idea di un bambino che resta a casa da solo a Natale e affronta i cattivi. Il fatto che il film ruoti attorno a Macaulay Culkin, un ragazzino semi-sconosciuto di 9 anni, frena però l’entusiasmo e fissa il budget a soli 10 milioni di dollari. Il passo successivo? Seguire Hughes lontano dallo studio system per iniziare a lavorare al film. Perciò la New Trier High School, una scuola abbandonata di Chicago, diventa il quartiere generale della produzione, utilizzata per costruire gli interni di casa McCallister, mentre una lussuosa casa in 671 Lincoln Avenue a Winnetka, in Illinois, diventa la location per gli esterni. A questo punto serve un cast adatto, nonostante il budget. E chi interpreterà i due ladri?
Per dare un volto a Harry, prima si pensa a Jon Lovitz. Poi la passione di Columbus per Toro Scatenato ha la meglio e riesce a convincere addirittura Joe Pesci, che ha appena finito di girare Quei bravi ragazzi e si aggiudica quindi la parte. Trovare Marv invece diventa più complicato: prima si opta per Daniel Stern, ma per questioni di costi viene scelto Daniel Roebuck. La coppia Pesci-Roebuck non funziona però e quindi ritorna in campo Stern, amico di Joe dal 1982, dai tempi di Jean e Barbara – Un film da finire. Ma quando il cast è pronto e il set anche, la doccia fredda: la Warner non vuole più produrre il film, il margine di rischio è troppo elevato.
Che fare? Ci si affida subito a John Hughes e ai suoi (buoni) rapporti con la 20th Century Fox. Tecnicamente uno studio non potrebbe vedere i materiali che appartengono alla concorrenza, ma le vie del cinema sono infinite e quindi, quando la produzione è sul punto di smantellare tutto, la giostra riparte. Nessuno però può improvvisare nulla. Tranne un mito come John Candy che arriva sul set per solo ventitré ore. 23. Pur guadagnando meno di una comparsa, Candy – da genio qual era – piazza qualche battuta cult (Polka, polka, polka) e si aggiudica il premio come miglior compagno di viaggio per madri in ansia da abbandono.
Ma se John se la cava con il suo talento, cosa si fa quando la scena richiede cadute sgangherate? Siamo in un’epoca senza CGI quindi chiunque cada lo fa per davvero. L’ingrato compito spetta agli stuntmen, quelli che passeranno alla storia per aver inventato la “Home Alone”, la caduta di schiena dopo essere rimasti sospesi in aria molto a lungo. Uno spasso da vedere, decisamente terrificante per i presenti sul set. Come evitare quindi che le controfigure sacrifichino l’osso del collo? Il direttore della fotografia Julio Macat ha un’intuizione: la “bonus cam” usata come macchina da presa di servizio coglierà ogni buffa caduta.
Pensate che sia finita? No. Ad un passo dal traguardo, Mamma ho perso l’aereo rischia di fare fiasco perché manca la musica. Columbus pensa subito al grande John Williams, reduce da Spielberg e da Indiana Jones e l’ultima crociata: a tutti sembra una follia, ma arriva la svolta inaspettata perché John vede una versione provvisoria del film e se ne innamora. Arriva la colonna sonora, altro classico senza tempo che riceverà due nomination all’Oscar. Negli Stati Uniti Home Alone uscirà in sala poco prima del Ringraziamento del 1990 e al box office sarà un trionfo, mentre in Italia (inspiegabilmente) uscirà solo a metà gennaio 1991. Sotto i colpi di Kevin crollano Rambo III e gli altri competitor. Il resto è storia del cinema.
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