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Bojack Horseman – Le verità di un cavallo

Bojack-Horseman

Cosa succede quando sei una star della TV degli anni Novanta ormai in declino? Semplice: droga, rapporti disfunzionali e autodistruzione. E no, non stiamo parlando di ciò che resta dei protagonisti di Baywatch.

Bojack Horseman è un cavallo-attore di mezza età, una villa a Hollywood e un tipo strambo come coinquilino sul divano. È quello di Horsin’ Around, sit-com di successo su un cavallo che adotta tre ragazzini, un po’ Genitori in blue-jeans, un po’ Otto sotto un tetto. Quando la serie chiude, la sua carriera ha una battuta d’arresto, così che la sua agente, la gatta Princess Carolyn gli propone di scrivere un libro con la Ghostwriter Diane, una ragazza vietnamita hipster e intellettualoide. Inizia da questo momento la storia del cavallo più famoso di Netflix, a cura di Raphael Bob-Waksberg.

Bojack Horseman sorprende su più fronti. È un cartone animato, ma un cartone animato per adulti, e allo stesso tempo in quasi totale antitesi con i suoi cuginastri Family Guy e American Dad, con cui condivide solo il linguaggio e i rapporti familiari disastrati. Ha come protagonisti animali che vivono, si comportano e agiscono come gli esseri umani, ma non hanno niente di carino e coccoloso. La serie dovrebbe divertire e intrattenere, ma il più delle volte ti assesta dei pugni in pieno stomaco.

Qui e là, infatti, tra un giro di cocaina o l’ennesima bottiglia di birra, la serie ci regala perle di assoluta, intrinseca, terrificante verità, frasi che nessuno mai dovrebbe dire ad alta voce, non in un cartone animato, almeno. Eppure è questo che rende Bojack Horseman uno dei pochi capolavori propriamente detti della serialità d’animazione degli ultimi anni: l’essere assolutamente vero in un mondo di totale apparenza.

“Nel grande scenario della vita siamo solo dei granellini che un giorno verranno dimenticati. Non importa cosa abbiamo fatto in passato o come verremo ricordati, quello che importa è il presente. Questo momento, questo unico momento spettacolare che stiamo condividendo. No, Sarah Lynn?” (Bojack Horseman, S3E11 That’s Too Much, Man!)

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