Rebecca Wang LOS ANGELES – Non è Ryan Murphy, non ha nemmeno la metà della sua notorietà, tanto che nessuno lo riconoscerebbe per strada. Eppure Marc Cherry meriterebbe senz’ombra di dubbio un riconoscimento maggiore, fosse solo per le otto stagioni di Desperate Housewives e il labirinto di personaggi creato a Wisteria Lane. A quattro anni dall’ultima creatura, Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills, creata con Eva Longoria e fermatasi dopo quattro stagioni e ascolti altalenanti su Lifetime, adesso Cherry ritorna sulla CBS con una nuova serie, nemmeno a dirlo, tutta al femminile. A partire dal titolo: Why Women Kill.
Cherry – autodefinitosi conservatore, repubblicano e gay – si conferma così, ancora una volta, come il perfetto showrunner di personaggi femminili e questa volta ha addirittura voluto esagerare creando tre nuove protagoniste, ma relegandola ciascuna in un decennio differente. «Possiamo dire che è una sorta di Desperate Housewives ma con le protagoniste divise dal periodo temporale. Ho scritto 180 episodi a Wisteria Lane e so di non volerci più tornare», ha precisato Cherry, «ma ho la fortuna di poter continuare a utilizzare quei temi e quegli spunti in altre serie. Come Why Women Kill».
Nato in California nel 1962, Cherry ha iniziato la sua carriera negli anni Novanta scrivendo le puntate di una serie (al femminile, sì) titolata Cuori senza età che in Italia andò in onda su Rai Uno e che aveva per protagoniste quattro signore anziane tra cui c’era anche Betty White (che oggi ha 97 anni). Poi, nel 1995, assieme a Jamie Wooten, Cherry produsse e scrisse per la CBS Le cinque signore Buchanan (altra serie al femminile, sì) su quattro cognate alle prese con la stessa suocera terribile, interpretata da Eileen Heckart.
Tutto questo accadde prima della conversazione che Cherry ebbe nel 2002 con la madre – l’argomento era una notizia di cronaca su una moglie che aveva ucciso il marito – e che lo portò al successo planetario di una serie al femminile, sì: Desperate Housewives. In Why Women Kill incontriamo invece Beth Ann (Ginnifer Goodwin), casalinga degli anni Sessanta, Simone (Lucy Liu), una ricca moglie degli anni Ottanta, e Taylor (l’inglese Kirby Howell-Baptiste), moderna femminista. «Nessuna di loro ucciderà per vendetta o tradimento», ha spiegato Cherry, «e non si incontreranno mai. Ma con un po’ di fortuna nella seconda stagione potrò inventare altre storie ambientate in altre epoche con le stesse attrici. Ero invidioso di American Horror Story, adesso potrò fare la stessa cosa». E adesso tocca a Ryan Murphy: The Politician su Netflix sarà all’altezza delle aspettative?
- Qui il trailer di Why Women Kill, in Italia in autunno probabilmente.
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