MILANO – Pronti, partenza, via: Venezia riparte, anche questa volta con un concorso con i fiocchi targato Alberto Barbera (per la undicesima volta) e già con molti motivi per cui la Mostra finirà immediatamente negli annali e nei quiz di cinema, tra Timothée Chalamet di nuovo con Luca Guadagnino, il ritorno di Darren Aronofsky, una nuova Marilyn Monroe targata Netflix e il ritorno di Palo Virzì con Siccità, ma la riflessione che vorremmo fare qui però è un’altra lontana da TT e hashtag che saranno.

Si continua a ripetere che in un momento di giungle streaming e di piattaforme che si cannibalizzano, i festival rimangono uno dei pochi momenti in cui un certo tipo di cinema trova visibilità e futuro. Siamo sicuri? Non sempre il passaggio al Lido significa distribuzione o visibilità, anzi, molte pellicole sono state dimenticate. Qualcuno ricorda Amat Escalante, il suo Leone d’argento e lo scandalo di La región salvaje? Svanito. Eppure era solo il 2016, Venezia 73. E che fine ha fatto Les Beaux Jours d’Aranjuez di Wim Wenders, altro titolo in concorso quell’anno? E Voyage of Time, il documentario di Terrence Malick? The Bad Batch è invece finito (almeno) in digital (sta su Nettflix) così come Brimstone (lo trovate su CHILI) con Kit Harington aka Jon Snow.

E questo solo per citare il Concorso, dove anche Il cittadino illustre, oggi su in streaming, ebbe pochissima visibilità. Ma se ci spostiamo su Venezia 74 il discorso è simile: Sweet Country di Warwick Thornton, premio speciale della Giuria, è finito su Prime Video solo qualche mese fa, mentre l’epico Zama di Lucrecia Martel è svanito nel nulla. E non dimentichiamo che uno dei colpi di fulmine di quell’edizione, First Reformed di Paul Schrader con Ethan Hawke (che poi prese una nomination all’Oscar per la sceneggiatura) è finito direttamente in digitale (lo trovate qui) senza passare dalla sala. Stesso percorso fatto (a fatica) da Manhunt di John Woo, che oggi almeno trovate su CHILI e su Apple +.

Insomma, la lista è lunga: da The Mountain con Jeff Goldblum a The Nightingale di Jennifer Kent (con scandalo in sala e premio speciale della giuria), mentre Nuestro Tiempo di Reygadas sta su Rai Play e Driven – Il caso DeLorean di Nick Hamm è su CHILI. E in molti avrebbero visto anche American Dharma, il documentario di Errol Morris su Steve Bannon (sparito). E Venezia 77? Quo vadis, Aida? risulta introvabile, così come Amants e Laila in Haifa, mentre La moglie della spia (Leone d’argento per la regia!) e Non cadrà mai più la neve stanno ora su MUBI e The Disciple e E domani il mondo intero sono finiti su Netflix e Il mondo che verrà è su CHILI. E ancora stiamo aspettando di (ri)vedere Guest of Honour di Atom Egoyan…
- VENEZIA 79 | Ma cosa vedremo quest’anno al Lido?
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