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VENEZIA 79 | Dall’Iran a Margini. Ma cosa vedremo alla Settimana della Critica?

Futuro, presente e riflessioni: il programma della 37. Settimana Internazionale della Critica

Un'immagine di Anhell69, in Concorso alla SIC 37

ROMA – «La Settimana della Critica ha sempre avuto a cuore il cinema iraniano. Quest’anno apriamo la conferenza stampa con un appello per la liberazione immediata di Jafar Panahi, Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, arrestati per una lettera di protesta. Un atto di provocazione contro la comunità degli intellettuali iraniani…». Si è aperta così, qualche settimana fa, con le parole di Cristiana Paternò, Presidente SNCCI, la conferenza stampa della SIC 37, la Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela della Mostra del Cinema di Venezia che si terrà al Lido a partire dal 31 agosto al 10 settembre e di cui noi di Hot Corn saremo media partner.

Sic 37
Un’immagine di Dogborn,in Concorso alla SIC 37

«Un anno zero da cui ripartire perché siamo consapevoli di venire da due anni molto difficili», sottolinea Beatrice Fiorentino, Delegata Generale SIC 37, «E quindi per una sorta di reazione abbiamo cercato di proiettarci verso ciò che sarà, verso la luce e il colore, verso il concetto di comunità. I personaggi dei film selezionati sono tutti sognatori, idealisti, persone che lottano per un futuro migliore, inclusivo. Questa è una Sic per tutti, accogliente, accessibile a tutti. Una Sic radicalmente queer». Sette i lungometraggi in concorso, oltre al film di apertura e chiusura e la Proiezione Speciale di O Sangue di Pedro Costa, presentato proprio qui nel 1989 a cui si aggiungono gli altrettanti corti in Concorso e due Fuori Concorso della SIC@SIC.

Un’immagine di Margini, il film di Niccolò Falsetti

Su parte con il lungometraggio Fuori Concorso, Three Nights a Week di Floreny Gouëlou, «Un’esplosione di luce, colore e amore. Il tema è quello dell’identità attraverso il corpo. Commedia romantica queer ambientata dietro le quinte del mondo delle drag queen di Parigi», e si prosegue con l’opera di Theo Montoya, Anhell69, «Un film ambientato nella giovane comunità queer di Medellín. Un viaggio sentimentale tra corpi e fantasmi dove il sogno è la parola ricorrente», Beating Sun di Philippe Petit, «Il film che più di tutti ha dato la direzione alla selezione di quest’anno», e Dogborn di Isabella Carbonell: «La rivelazione di un talento assoluto».

sic 37
Una scena di Queens, il film di chiusura della SIC 37

E poi ancora: Have You Seen This Woman? di Dušan Zorić e Matija Gluščević, «Il film più spiazzante. Tre diverse declinazioni di un possibile femminile», e il film italiano che sarà Margini di Niccolò Falsetti: «Che è un colpo di fulmine, una cotta adolescenziale. Cinema popolare nell’accezione più nobile del termine. Una commedia sincera e vitale». A chiudere ecco Skin Deep di Alex Shaad, «Il film più radicale che prende direzioni impensabili» e Queens di Yasmine Benkiran, «Un viaggio verso una possibilità di futuro. Un road movie femminista. Un inno alle eroine cinematografiche».

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