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C’è Qualcuno in Casa Tua | Brividi di fine estate per uno slasher da non perdere

Il film di Patrick Brice è prodotto da Shawn Levy e James Wan. Dove vederlo? Su Netflix

C'è Qualcuno in Casa Tua
C'è Qualcuno in Casa Tua

ROMA – Rieccoci, di nuovo, incuriositi da un altro slasher movie. Quel genere che, da Wes Craven a John Carpenter, ha riscritto i cardini del cinema horror prodotto – rigorosamente low budget – tra gli Anni Settanta e Ottanta, con il culmine toccato grazie a Scream, datato 1996. Ultimamente, sarà la voglia del passato, sarà che la storia poi è ciclica, il genere è tornato più o meno protagonista, e sono svariati gli esempi di film slasher che hanno tentato di emulare i capisaldi del genere. Così, Netflix ci ha (ri)provato qualche tempo fa – sorprendendo – con C’è Qualcuno in Casa Tua, diretto da Patrick Brice (già regista e sceneggiatore di un’ottima serie, Room 104), prodotto da due nomi come Shawn Levy e James Wan e tratto dal romanzo There is Someone Inside Your House di Stephanie Perkinx.

I protagonisti di C'è Qualcuno in Casa Tua
I protagonisti di C’è Qualcuno in Casa Tua

Il film, in questo caso, si affianca per intenti all’epopea in tre atti di Fear Street, oltre che agli stessi archetipi di Scream: ecco i teen-ager accaldati, ci sono i segreti indicibili, gli armadietti di una High School e, soprattutto, c’è un assassino psicopatico e inarrestabile. La scia di sangue inizia con l’arrivo di Makani Young (Sydney Park), che (dopo un trauma) dalle Hawaii sia trasferisce in una sperduta e tranquilla cittadina del Nebraska per finire il liceo. Al diploma manca poco, peccato però che i suoi compagni di classe vengono perseguitati da un assassino che, non solo vuole farli fuori, ma ha intenzione di svelare a tutti i segreti più oscuri dei cittadini. Come se non bastasse, il killer di C’è Qualcuno in Casa Tua indossa una maschera che riproduce di volta in volta il volto delle vittime.

c'è qualcuno in casa tua
Il killer…

E allora la prima vittima non può che essere decisamente antipatica – il quarterback omofobo della Osborne High School –, seguito dal preside, a cui viene presentato dall’assassino il conto per i suoi misfatti. La scia di sangue e verità è inesorabile, così il film di Patrick Brice inizia la sua corsa fatta di omicidi, rivelazioni e l’ingombrante passato di Makani, coinvolta con l’emarginato del gruppo, Ollie (Théodore Pellerin), che molti sospettano sia l’assassino. Come ogni slasher che si rispetti, i personaggi di C’è Qualcuno in Casa Tua agiscono come se sapessero di essere in un film dell’orrore, gettandosi in un gioco al massacro che, senza quel pizzico di idiozia, non potrebbe essere messo in scena: da una parte il divertimento (tanto), dall’altra il terrore (poco), mentre il film strizza l’occhio al passato pur avendo salda una sua, piacevolissima, identità.

Murderer!

Del resto a scrivere il film c’è lo sceneggiatore di Shazam!, Henry Gayden, e si nota quanto abbia voluto mischiare le atmosfere di Scream e di Venerdì 13, oltre che di The Breakfast Club e di American Graffiti. Nonostante il volto e l’identità del killer non sia l’interesse principale portato avanti dal film, il quadro totale è avvincente e ci spinge a fare i conti con i nostri lati più oscuri, quelli tenuti nascosti sotto una lastra di menzognere apparenze, con la speranza che non vengano mai rivelati. In questo caso C’è Qualcuno in Casa Tua – e la casa è il sinonimo dell’intimità – sovverte la tentazione di ridurre tutto ai lati negativi delle persone, ma di certo soddisfa il bisogno di intrattenimento che ha il pubblico. E questa è la regola numero uno per ogni slasher che si rispetti.

Qui il trailer del film:

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