ROMA – Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio. Ambientato nell’Ungheria di Orbán e passato a Venezia dove ha vinto il premio Orizzonti, Una spiegazione per tutto di Gábor Reisz, racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro. Al cinema dall’1 maggio con Arthouse in collaborazione con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
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