in

Una Femmina | Una ribellione femminile per un esordio dai contorni horror

Francesco Costabile racconta la realtà orrorifica delle dinamiche familiari legate alla ‘ndrangheta

una femmina
Lina Siciliano è la protagonista di Una Femmina di Francesco Costabile

ROMA – È dedicato “A tutte le femmine ribelli” l’esordio al lungometraggio di Francesco Costabile presentato nella sezione Panorama di Berlino 72. Femmine ribelli come Rosa – l’esordiente e intensa Lina Siciliano -, sedicenne ingabbiata all’interno di una famiglia patriarcale e rurale della Calabria affiliata alla ‘ndrangheta. Un mondo in cui il silenzio e l’omertà sono il pane quotidiano e chi si azzarda ad opporsi, ad alzare voce e testa, viene fatto tacere. Il disonore viene “lavato via” come è successo alla madre di Rosa quando lei era solo una bambina. Un evento traumatico rimosso che torna prepotente nella sua vita e la porta a compiere un atto di ribellione profondo contro una famiglia convinta di possederla. Una Femmina è il racconto di un risveglio, di una vendetta, di una rinascita.

Una femmina
Fabrizio Ferracane, Lina Siciliano e Luca Massaro in una scena del film

Ispirato a Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta di Lirio Abbate che firma il soggetto del film con Edoardo De Angelis, il film di Costabile prende spunto dalle storie vere di donne che hanno rifiutato una condizione di sudditanza pagando caramente il prezzo per una libertà loro negata. È un film violento Una Femmina. Ma la violenza non è solo quella fisica. La prima sequenza – ispirata ad una vera intercettazione – mette in atto una violenza psicologica profonda giocata sul senso di colpa e sull’amore di una madre per sua figlia. Una violenza vigliacca come gli uomini e le donne che la esercitano.

Mario Russo e Lina Siciliano in una scena di Una Femmina

«Tutta questa bellezza non ce la meritiamo pronuncia uno dei personaggi». E proprio la consapevolezza che muove lui e Rosa è la stessa decisiva per compiere la rivoluzione necessaria per spezzare decenni e decenni di soprusi, illegalità, minacce. Una Femmina ci mostra come tutti, nessuno escluso, siano in una certa misura schiacciati da quel mondo fatto di regole e codici d’onore. Francesco Costabile è attento nel rendere la storia di Rosa la più universale possibile mostrando una ribellione che ha a che vedere con l’affermazione di sé e la padronanza della propria esistenza.

una femmina
Un’immagine del film

Affascinante la messa a fuoco parziale della prima parte del film incentrata sul ricordo poi rimosso della piccola Rosa e l’uso delle porte come metafora di lontananza, incomunicabilità, segreti, omissioni che caratterizzano la sua famiglia. Lina Siciliano è bravissima nel far parlare il suo personaggio gli occhi. Innamorati, spaventati, infuriati, determinati. Un Femmina è un film di silenzi e Rosa si esprime attraverso il corpo, elemento centrale del film e mezzo attraverso cui far “parlare” i personaggi. Qualche eccessiva sfumatura drammatica di troppo, specie nella seconda parte del film, non impedisce al film di attestarsi come un debutto riuscito che, mentre mette in scena una realtà orrorifica, ci regala più di un’intuizione visiva.

La video intervista per Una Femmina è a cura di Manuela Santacatterina:

Lascia un Commento

Uncharted, il banner del film

Uncharted | Tom Holland e un film per i fan (ma non solo) del videogioco

fabrizio ferracane

VIDEO | Fabrizio Ferracane: «Leonora Addio, Paolo Taviani e gli insegnamenti di Pirandello»