ROMA – Avete voglia di una divertente commedia che non sia però stucchevole nel reiterare i tipici equivoci per strappare la risata? Abbiamo quello che fa per voi: su Prime Video trovate la commedia francese Un figlio all’improvviso di Sébastien Thiery e Vincent Lobelle. Protagonisti Andrè e Laurence formano una coppia borghese, la cui esistenza piatta e ripetitiva viene scossa dall’arrivo di Patrick, un giovanotto quarantenne che sostiene di esser loro figlio e vorrebbe installarsi a casa loro. La notizia coglie i coniugi inevitabilmente sgomenti, ma se Andrè è fortemente intenzionato a far chiarezza e a smascherare il furfante, Laurence è sempre stata sterile e vorrebbe cogliere al volo l’occasione di una maternità inaspettata. A rendere la vicenda più accattivante e meno scontata c’è il tema della diversità: Patrick è infatti affetto da sordità e la sua Sarah è non vedente e costantemente accompagnata dal suo pastore tedesco.

Date queste coordinate, Un figlio all’improvviso rischierebbe di cascare facilmente nel politically correct o nella risata di cattivo gusto, ma fortunatamente ha il tocco francese che tanto amiamo e questo non accade mai. Non mancano anzi i momenti esilaranti e le battute taglienti: basti citare l’architettata esplosione domestica di un petardo operata da Andrè per smascherare la (presunta) finta sordità di Patrick o l’incontro della gelosa Laurence e dell’imbarazzato Andrè con una sua vecchia fiamma ormai ottantenne: non vogliamo tuttavia fare troppi spoiler perché sia più fresca la visione. Il film nasce da una pièce teatrale di Sébastien Thiery, qui anche co-regista, co-sceneggiatore e interprete del tenero Patrick. Ed è proprio la sceneggiatura di qualità, affidata alle sapienti cure dei due coniugi protagonisti Christian Clavier e Catherine Frot, a concedere brio a quest’opera.

Insomma, è evidente non voglia essere un capolavoro dei nostri tempi, ma è molto onesto nel concedere novanta minuti di acuto intrattenimento, senza un eccessivo sforzo mentale da parte dello spettatore. Sarebbe infatti probabilmente fuorviante ritenere il film incentrato sul tema della diversità perché, per quanto questa venga inevitabilmente trattata, è soprattutto sul tema della maternità che lo spettatore si trova a riflettere. È infatti solo la genetica a decretare lo stato di maternità o non già la disponibilità a concedere il proprio amore? Dopotutto quando un albero cresce in un giardino chi si domanda mai da dove vengano le sue radici… Queste e altre domande, accompagnate da tanta ilarità, in Un figlio all’improvviso, una visione decisamente consigliata.
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