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Paolo Buonvino: «Le note giuste per L’ultimo bacio, la stanza e quel titolo cambiato»

Il lavoro in via di Vigna Stelluti, le prime intuizioni, il titolo: il compositore ricorda i vent’anni

Paolo Buonvino in studio. Foto di Paolo Soriani.

MILANO – Le note, il montaggio, e poi quei passaggi in cui il film sembrava letteralmente ghermire lo spettatore per trascinarlo dentro una faida sentimentale che pareva non avere fine. Già in fase di scrittura Gabriele Muccino sapeva bene che la musica doveva avere un ruolo fondamentale ne L’ultimo bacio e per questo si affidò a qualcuno che conosceva bene: «Io, proprio io, sì», ride al telefono Paolo Buonvino, che per Muccino aveva già composto le musiche per i primi due film. «Io e Gabriele ci siamo sempre capiti al volo, abbiamo sempre lavorato bene e in quel momento poi stavamo attraversando anche una fase particolare nelle nostre vite, molto simile…». E allora, dopo aver parlato con Gabriele Muccino, Giorgio Pasotti e Sabrina Impacciatore, questa volta per il nostro speciale sui vent’anni de L’ultimo bacio, ecco il punto di vista del compositore.

Paolo Buonvino
Paolo Buonvino in uno scatto di Paolo Soriani.

IL RICORDO – «Partiamo dall’inizio: una stanza, ricordo innanzitutto una stanza. Eravamo nello studio di Claudio Di Mauro, il montatore del film, in zona corso Francia, via di Vigna Stelluti. Ero salito dalla Sicilia e avevo preso in affitto una stanza in un residence, così, mentre Claudio e Gabriele montavano, nella stanza a fianco io e i miei assistenti lavoravamo alla colonna sonora. Era un’operazione molto interessante, perché il procedere della musica andava pari passo con quello del film. Potevi quindi stare da solo a scrivere la partitura, ma se serviva un feedback immediato c’era Gabriele lì, a un passo. In questo modo potevamo risolvere problemi o eventuali questioni, senza aspettare e fu un aspetto decisivo».

IO & GABRIELE – «Avevo composto le musiche per La piovra 8 e La piovra 9 e subito dopo avevo incontrato Gabriele per scrivere la colonna sonora di Ecco Fatto. La prima volta ci siamo incontrati proprio grazie a Claudio (Di Mauro, nda). Io indossavo un cappotto con una piccola pelliccia sul collo, sembravo Totò quando andava a Milano in Totò, Peppino e la… malafemmina, tanto che ancora oggi ci prendiamo in giro per quell’incontro. Cosa ricordo? Un ragazzo pieno di entusiasmo. Abbiamo praticamente cominciato assieme. Io poi sono tornato in Sicilia e per Ecco Fatto lavoravamo a distanza. Non c’era Internet, spedivi i provini su CD e lo mandavi. In realtà però, ripensandoci oggi, fu proprio su Ecco Fatto e su Come te nessuno mai che mettemmo il seme del suono de L’ultimo bacio».

LA SCOMMESSA – «In fase di composizione de L’ultimo bacio, Gabriele mi lanciò una scommessa molto precisa: lo spettatore doveva vivere la storia che vedeva sullo schermo proprio come se fosse sua. Quell’amore che stava andando in frantumi doveva arrivare addosso a chi guardava e la musica aveva un ruolo centrale in tutto questo, ovviamente. E, lo dico senza presunzione, perché non mi interessa, credo che riuscimmo proprio a creare uno stile, un modus operandi che sarebbe poi diventato riconoscibile».

NON SONO PENSIERI CARINI – «Poco prima de L’ultimo bacio, stavo lavorando al nuovo album di Carmen Consoli in cui dentro c’era già L’ultimo bacio. Mentre comincio a preparare la colonna sonora – ancora dovevano iniziare le riprese – faccio ascoltare la canzone a Gabriele che la ama da subito, immediatamente. Sentiva l’assonanza, anche nei temi. In quel momento la sceneggiatura del film aveva ancora come titolo provvisorio Non sono pensieri carini, solo dopo divenne L’ultimo bacio. A quel punto Carmen entrò non solo girando il video, ma anche con un cameo nel film: la vedete con Marco Cocci in un paio di scene».

IL FILM – «Quando uscì in sala cominciò una sorta di passaparola molto forte. Dovevi vedere L’ultimo bacio, dovevi avere una tua opinione. Io e Gabriele una sera ci mettemmo a guardare la fila fuori dai cinema. In qualche sala di Roma la Fandango fece anche un piccolo concorso dedicato alle coppie: se uscite dal film e state ancora insieme, vi regaliamo un disco della colonna sonora di Palo Buonvino. Un mio amico mi chiamò dalla Sicilia, maledicendomi: era stato a vedere il film con la fidanzata e all’uscita lei lo mollò perché lo vedeva come uno dei personaggi».

IO & GABRIELE – «Gabriele è senza pelle, ha un’energia incredibile e una sincerità disarmante che spesso può diventare un’arma a doppio taglio, ma lui è così, si tuffa senza verificare se ci sia acqua o meno nella piscina. Mi sono sempre trovato bene con lui perché è una persona pura e questa purezza fa sì che ci sia un quid particolare tra noi. E a me piace tanto, soprattutto perché non vedo mai dietrologia nelle sue parole o nelle sue decisioni. L’ultima volta che ho visto L’ultimo bacio? Dunque: sicuramente molti anni fa, anzi, ora che ci penso mi piacerebbe proprio rivederlo. Chissà, magari proprio per il ventennale…».

  • Qui le interviste dello speciale #LUltimoBacio20:
  • GABRIELE MUCCINO: «Le critiche feroci e quel passaparola…».
  • GIORGIO PASOTTI: «Ma che meraviglia che fu quel set»
  • SABRINA IMPACCIATORE: «L’energia, il cast e la mia Livia…»
  • Qui trovate il film in streaming su CHILI

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