ROMA – Diretto da Josh Cooley, Transformers One è la storia inedita delle origini degli Autobot di Optimus Prime e dei Decepticon di Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Primo film sui Transformers completamente animato in computer grafica – oltre che il primo film animato dal 1986 dell’immortale Transformers: The Movie –Transformers One vanta un cast di voci stellare tra cui Chris Hemsworth, Brian Tyree Henry, Scarlett Johansson, Keegan-Michael Key, Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm. Al cinema dal 26 settembre con Paramount Pictures ed Eagle Pictures.

Un film chiacchieratissimo, Transformers One, già dall’indomani di Transformers 4: L’era dell’estinzione, con Akiva Goldsman, l‘executive Lorenzo di Bonaventura, Michael Bay e Steven Spielberg che ordinarono la formazione di una writers’ room con l’obiettivo di trovare nuove idee per un franchise che dopo quattro capitoli – di cui due dall’anima spielberghiana teen friendly e altri due di pura azione adrenalinica in formato Bayhem – sembrava non avesse più nulla da dire. L’opinione comune era quella di tornare indietro. Dei prequel della saga originaria con cui raccontarne le origini. Quindi Bumblebee e Transformers – Il Risveglio, ma soprattutto una suggestiva idea animata.

Agli sceneggiatori Andrew Barrer e Gabriel Ferrari venne in mente di raccontare le origini del conflitto tra Autobot e Decepticon e la vita su Cybertron in uno script dal titolo Transformers: A New Generation, poi modificato nel definitivo Transformers One con Cooley (Toy Story 4) in cabina di regia ed Eric Pearson alle riscritture. Con il loro coinvolgimento lo script cambia pelle focalizzandosi maggiormente sul rapporto tra Optimus Prime e Megatron e l’evoluzione della loro dinamica relazionale. È esattamente questo il fulcro emotivo dell’intera narrazione ed è proprio su di esso che Cooley costruisce un’epica tragica su come due amici fraterni, due alleati gemelli, finiscono con il diventare l’uno la nemesi dell’altro: nemici giurati.

Non a caso è estremamente volatile e in continua evoluzione la dicotomia bene-male che funge da impianto narrativo alla base di Transformers One, e con essa il bagaglio valoriale di cui gli agenti scenici si fanno portatori. Una reinvenzione delle basi della mitologia della saga ispirata e di livello autoriale quella offerta da Cooley, dichiaratamente a metà tra Transformers – The Movie e Dune di Frank Herbert: «Quel film è sempre stato nella mia testa. Penso di averlo visto a una festa di compleanno quando avevo sei anni. Quando sono stato scelto come regista sono corso a rivederlo. Mi ero dimenticato di come all’inizio si vedano scene dei giorni di gloria di Cybertron».

«Il film ha una qualità epica con Unicron in arrivo, e volevo davvero catturare quelle atmosfere. Con questo film in CG, ambientato su Cybertron prima della sua caduta, volevo la sensazione del film originale di Transformers, ma anche qualcosa come Dune, con una scala così enorme e così epica». Che poi è sempre stato questo il registro impostato da Paramount Pictures e Hasbro già nelle prime fasi della pre-produzione. A Cooley fu perfino fornito l’accesso al Binder of Revelations. Un’immensa bible di oltre trecento pagine originariamente concepita da Hasbro per i creativi della linea di giocattoli e videogiochi ma praticamente rimasta inutilizzata a causa di difficoltà di coordinamento tra i reparti.

E poi umorismo quanto basta (la linea comica è tutta del mattatore Keegan-Michael Key), scene action spettacolari che trovano il culmine in un terzo atto adrenalinico e un world-building coloratissimo e immersivo, ma non è per queste ragioni che sentiremo parlare tanto – bene – e a lungo di Transformers One. Tra le pieghe del rapporto tra Optimus Prime e Megatron, infatti, si cela una narrazione dalla radicata anima politica che racconta di idoli illusori e regimi totalitari mascherati da democrazia, lotta di classe e ingranaggi come presa di coscienza identitaria. Ma soprattutto del ruolo delle masse e di come la loro voce risulti sempre decisiva nei momenti cruciali della storia dell’uomo.

Più che un semplice prequel macina-incassi di un franchise (solo) apparentemente esaurito, quello compiuto da Cooley e del suo super-cast vocale e interpretativo con Transformers One è un reboot vero e proprio. O se preferite una rilettura. Un nuovo inizio animato nel segno di una ricodifica d’autore intelligente e su più piani di lettura in grado di intrattenere i nostalgici cresciuti a Pane e Autobot, divertire i più giovani, ma anche di stimolare gli spettatori più esigenti. Un film da vedere a ogni costo insomma, che non ci stupiremmo affatto di vedere in cinquina per il Miglior film animato agli Oscar 2025…
- HOT CORN TV | Qui per il final trailer di Transformers One:
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