FIRENZE – Perché scegliere di vedere The Woman in Black in una tranquilla sera di inverno? Per vibrare di paura e guardare con occhi diversi le finestre della nostra casa, che potrebbero rimandare a qualcosa o a qualcuno di soprannaturale. Il film diretto da James Watkins è del 2012, e ha come protagonista Daniel Radcliffe, che sì è (stato) Harry Potter ma anche tanto altro, e questo è forse il motivo principale per vedere il film di Watkins che trovate su Tim Vision. L’attore inglese sostiene tutta la vicenda, al confine tra horror e ghost story, con la paura garantita dal marchio di produzione Hammer, di nuovo in gioco dal 2008. Una paura suscitata in modo classico ma efficace, raccontando in The Woman in Black di una casa isolata e infestata da oscure presenze, delle quali il giovane avvocato deve riuscire a smentirne la presenza, per vendere poi l’immobile.

E il film attira, dai notevoli titoli di testa alla eleganza dei costumi, delle scene e della fotografia che ci conduce prima in un passato lontano, poi in un luogo senza tempo, dove affiorano le nostre malinconie, i nostri spettri, le nostre paure. Gli oggetti, bellissimi, di un tempo che sembra passato, almeno tecnologicamente, rimandano alla nostra vita, al nostro lavoro, perchè in fondo scrivere una lettera ha sempre gli stessi rituali, cambiano i mezzi, ma i sentimenti sono gli stessi. Alcune lettere del film sono dure, raccontano storie violente, ma in fondo sono atti d’amore, dietro quella vendetta in superficie che nasconde in profondità la redenzione. The Woman in Black si guarda per tanti motivi, per Daniel Radcliffe, per l’ottima regia di James Watkins, e sì per essere un film che fa paura. Ma una paura della vecchia scuola, quella curata e raffinata. Insomma, un film da riscoprire in una non troppo tranquilla sera di inverno.
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