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The Old Way | Nicolas Cage, la sua prima volta nel West e quel film illuminista

Una nuova vita, un ranch nel Montana e il passato a inseguirlo: perché è un inedito da recuperare

The Old Way
Nicolas Cage è Colton Briggs in The Old Way.

MILANO – Si sa, prima o poi succede a tutti, a Hollywood (e non solo). E così alla fine anche Nicolas Cage – con oltre cento film in carriera e a quasi trent’anni dall’Oscar vinto per Via da la Vegas – si è cimentato per la prima volta nel western, una prima volta solo se non consideriamo un western anche quel folle film che era Prisoners of the Ghostland di Sion Sono (ve lo avevamo raccontato qui). Uscito a gennaio negli Stati Uniti, purtroppo però The Old Way di Brett Donowho non ha (ancora?) una versione italiana, nemmeno in streaming e quindi noi di Hot Corn siamo andati a recuperare i novantacinque minuti della versione originale per capire cosa fa Cage nel West e li abbiamo guardati, analizzati e gustati per voi anche solo per la soddisfazione di poterli inserire nella nostra amata rubrica West Corn (che trovate qui).

The Old Way
Baffi e pistola: la vecchia vita di Colton Briggs.

Siamo nel 1898. Il vecchio Colton Briggs (Nicholas Cage), è un ex freddissimo e infallibile pistolero senza scrupoli ritiratosi dalle scene grazie all’incontro con Ruth (Kerry Knuppe), moglie ben più giovane di lui con cui ha deciso di ricominciare, trovando una bella fattoria lontana dalle preoccupazioni e immersa nel verde del Montana. Riposte le pistole e la vecchia sella in un baule nel granaio, Colton vive così il sogno conservatore della gente tranquilla che porta avanti una vita semplice ma soddisfacente. Gestisce la drogheria nel villaggio accanto (un’ora a piedi da casa, qualcosa meno a cavallo), mentre Ruth governa serena il focolare domestico e stende nella brezza di campagna i panni di tutta la famiglia, compresi quelli della perspicace figlia dodicenne Brooke (interpretata da una bravissima Ryan Kiera Armstrong, vista in Firestarter).

The Old Way
La famiglia e il Montana: la nuova vita di Colton Briggs.

Non ci sono indiani da cui difendersi, né terre da conquistare o banditi da raddrizzare con l’aiuto degli eroi del West. L’unica minaccia sembra essere il vaiolo, che però non pare impensierire i protagonisti, anche perché esiste già il vaccino e questo segnala che siamo in una fase in cui tra gli uomini c’è concordia e ottimismo nei confronti delle potenzialità della società, mentre la natura resta una possibile insidia da cui difendersi. Ma anche se ci troviamo alle porte del Novecento gli antichi pericoli sono solo apparentemente alle spalle, perché – come al solito – i costumi restano duri a morire e danno ripetuti colpi di coda, mentre quelli nuovi si fanno tradizione con fatica. The Old Way, già dal titolo, segnala proprio questo scarto tra il tentativo di costruire una civiltà (il nuovo) e il violento disordine pre-civile (il vecchio): il primo è incentrato su concetti come comunità, legge, stato di diritto, proprietà e sistema giudiziario; l’altro è invece il luogo privilegiato per le forti pulsioni, l’irrazionalità della vendetta, la guerra civile e la legge del più forte. E la transizione è tutt’altro che indolore.

The Old Way
Con la figlia Brooke, interpretata da Ryan Kiera Armstrong.

Il richiamo alla struttura architettonica base di Sentieri Selvaggi è chiaro e segnalato in diversi elementi comuni nelle prime sequenze al film di Ford (che vi avevamo raccontato qui in un altro West Corn), ma questa volta il nemico non è rappresentato dagli indiani, bensì dal passato del protagonista che torna a fargli visita e richiede, per essere sconfitto, un ritorno all’utilizzo dei vecchi metodi. Vent’anni prima, nel 1878 – lo scopriamo nel flashback con cui si apre il film – Briggs faceva parte di una di quelle squadracce extragiudiziali che si comportavano come fossero autorità federali senza averne il mandato, dettando legge con la forza ed eseguendo pubbliche pene capitali sommarie e arbitrarie. In una delle ultime sceneggiate della banda, Briggs aveva ammazzato il fratello del piccolo James McAllister, cresciuto poi nel rancore e nell’ossessione per la vendetta (da adulto è interpretato da uno spiritato Noah Le Gros).

Il passato che ritorna: Noah Le Gros nel ruolo di James McCallister

E se allora il cattivo di turno era Briggs, mentre James ne era solo una vittima inerme, ora i ruoli – almeno inizialmente – si invertono: da una parte la famiglia per bene aggredita e in modo ingiustificato, dall’altra un vendicatore che se valessero ancora i valori del West (il vecchio mondo) sarebbe giustificato a vendicare il fratello (come dimenticare Charles Bronson in C’era una volta il West?). Ma ora, con l’avvento della civiltà, risulta semplicemente un folle omicida, uno squilibrato invasato da un sentimento che l’esistenza dello stato di diritto ha squalificato come primitivo e non-gradito. Questo perché la differenza tra i buoni e i cattivi, nel mondo civile, non la fanno più (solo) le motivazioni per cui si agisce o i princìpi che si provano a difendere con le proprie azioni, ma (anche) soprattutto i metodi che si utilizzano. L’equivalente del principio obamiano della guerra giusta, per cui non conta solo per cosa combatti o contro chi lo fai per legittimare la tua battaglia, ma diventa decisivo come combatti.

The Old Way
La legge: Nick Searcy nel ruolo del maresciallo Jarret.

Personaggio chiave per incarnare questa norma, è il maresciallo Jarret (Nick Searcy), che non prende le parti del buono o del cattivo, ma interpreta ed esegue la legge. Aiuterebbe volentieri Briggs e la figlia, se solo si affidassero al diritto per trovare McAllister e processarlo, ma non può fare a meno di contrastarlo quando il nostro sceglie di usare quelle vecchie maledette maniere (The Old Way), decidendo di farsi giustizia da solo e scivolando, inevitabilmente, in quel campo di inciviltà e illegalità del suo nemico. I duellanti escono dal nuovo mondo per ripiombare nello stato di natura e regolare i conti secondo la legge del più forte. Vendicatore contro vendicatore. Se fino all’ultimo il film sembra assecondare un certo nostalgicismo tipico di alcune fasi del western, per cui la sospensione del diritto in favore della difesa degli antichi valori sarebbe indispensabile per difendere i deboli in un mondo civilizzato incapace di proteggerli (come avevamo raccontato con il John Wayne de Il Grinta), in realtà nel finale si delinea una lettura completamente diversa.

The Old Way
Il Grinta? Più o meno. Briggs insegna a sparare alla figlia.

Perché? Perché il finale (attenzione, spoiler alert) boccia la scelta di Briggs e lo costringe al sacrificio estremo per concedergli la redenzione. L’esito dello stallo alla messicana con cui si chiude lo scontro tra vendicatori, infatti, non perdona nessuno dei due, ma anzi presenta entrambi, con i loro metodi e i loro valori, come due ostacoli alla civiltà, uomini pre-sociali, dannosi e pericolosi da vivi, semmai utili come tombe da ricordare, salme da etichettare come eroi o farabutti. Uno da una parte (con i buoni padri fondatori), uno dall’altra (con i cattivi), e questo indipendentemente da quello che è successo davvero, ma per la costruzione di un gioco di edificazione della memoria collettiva funzionale alla trasmissione dei nuovi valori civilizzati e – forse non a caso – il modo in cui viene fatto ci ricorda molto gli ultimi, sorprendenti, minuti de Il massacro di Fort Apache di John Ford…

  • WEST CORN | Il western secondo Hot Corn
  • VIDEO | Il trailer di The Old Way:

 

 

 

 

 

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