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L’intuizione spaziale degli Avengers | Come spiegare il viaggio nel tempo di Endgame?

La Marvel utilizza spesso il Multiverso nei fumetti. Ed ecco come i Russo lo hanno applicato al cinema

Uno, due, tre universi Marvel...
SPOILER ALERT!

ROMA – Prima i romanzi e i racconti di Ray Bradbury, H.G. Welles e Edward Page Mitchell. Poi, Marty McFly, Doc ed Einstein. Ancora, la leggenda urbana di John Titor, arrivato dal futuro per recuperare un computer capace di scongiurare l’Apocalisse. Adesso, con quasi due miliardi al botteghino mondiale, gli Avengers. Perché? Perché il viaggio nel tempo è il sogno proibito che abbiamo tutti. Ma, molti fan, dopo essere usciti dalla sala, hanno passato i giorni successivi a trovare una spiegazione, un chiarimento su come le teorie quantistiche spazio temporali abbiano trasformato l’impossibile in realtà. Cominciamo col dire che però, nei fumetti, i salti da un’Era all’altra, non sono rari, anzi. E che l’intuizione avuta da Scott Lang alias Ant-Man è la chiave di svolta di tutto il Marvel Cinematic Universe.

Pronti al salto?

IL MULTIVERSO – Fondamentalmente i Russo, hanno applicato l’ipotesi del multiverso di Hugh Everett III ai Vendicatori. Ovvero: si ipotizza che esistano universi paralleli ma fuori dal nostro spaziotempo. Senza addentrarci troppo nella teoria, in Endgame l’Antico (alias Tilda Swinton) spiega a Bruce Banner che tutte le Sfere dell’Infinito aiutano a mantenere retta la linea temporale principale. Se rimosse, si creano delle schegge che andranno avanti parallelamente all’originale. Creando, appunto, un multiverso simile a quello dei fumetti. Banner, però, è convinto che se prese e rimesse a posto, tutto torna alla normalità. È la prima volta che la Marvel applica uno dei suoi fondamenti al cinema (la continuità della carta è più lunga), spiazzando parte del pubblico, gettato in un flusso di paradossi temporali che, sul grande schermo, risultano sempre molto confusi.

Tony Stark all’inizio di Endgame.

BACK TO THE FUTURE – Tra le numerose citazioni di Ritorno al Futuro, resta stampata in testa un’idea: alla fine ci sono diverse incognite nella versione del viaggio nel tempo. Perché l’interferenza con il passato dei Vendicatori cambierebbe radicalmente l’intero MCU, in modi che i gli eroi non avrebbero potuto prevedere. L’idea di un multiverso, in casa Marvel Comics, è stata utilizzata per esplorare e rendere infinito il mondo dei supereroi, dando la possibilità agli autori di cambiare le carte in tavola ogni qual volta la saga si faceva meno accattivante. Allora, va spiegato il concetto dietro l’avvertimento dell’Antico: le Gemme sono una sorta di Big Bang per i fumetti Marvel, lo dice la trama della miniserie The Thanos Quest, uscita nel 1990.

La copertina di The Thanos Quest.

QUELLA STORIA – La storia, scritta da Jim Starlin, raccontava di come Thanos abbia scoperto la vera natura della Infinity Stones, resti di un’antichissima entità, l’unica vivente. La solitudine portò l’Onnipotente essere a suicidarsi e, dalle ceneri, nacquero le sei gemme che contenevano tutto il potere assoluto. Per i più ferrati, il concetto venne addirittura spiegato dal Collezionista ne I Guardiani della Galassia Vol.1. Sempre con un occhio ai fumetti, il viaggio nel tempo – in Endgame viene chiamato “cavalcare il caos” – è una presenza tangibile a cui gli scienziati e gli eroi possono far riferimento. Insomma, è un elemento accettato. E l’influenza del concetto si sente forte in Endgame, con il viaggio nel tempo che rappresenta l’inevitabile via d’uscita alla Infinity War.

Scott Lang/Ant-Man, la chiave di svolta del film.

LA LINEA – Chiaro e inutile sottolineare quanto in Endgame (e più in generale in ogni opera che tratti i viaggi nel tempo) la sospensione dell’incredulità sia fondamentale. La Marvel e i Russo hanno pensato ad una linea temporale singolare ma fluttuante e mutevole, spingendoci a credere che l’effetto farfalla non esista e che ogni cambiamento non ha portato né porterà conseguenze future. Come detto nella nostra recensione, Endgame distrugge tutto per poi ricostruirlo a suo (e del pubblico) piacimento, con i titoli e le serie tv in programma (ancora ufficiose) che senza dubbio sfrutteranno e amplieranno la corrente dei viaggi tra passato e futuro. Dunque, se ogni azione ha una reazione uguale e contraria, gli scenari della Marvel sono illimitati. E la domanda, alla fine, sorge spontanea: X-Men o i Fantastici 4? Wolverine e la Cosa fianco al fianco sarebbe uno spettacolo da non perdere…

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