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Metti una sera a New York con Scorsese, De Niro e una sorpresa di nome DiCaprio

Al Tribeca regista e attore parlano di passato e futuro. E tra il pubblico spunta improvvisamente Leo

Robert De Niro e Martin Scorsese posano per i fotografi al Tribeca di New York.
Freshly Popped

NEW YORK – Senza dubbio l’incontro più atteso del festival è stato questo: Robert De Niro e Martin Scorsese sono saliti sul palco del Tribeca aprendo la loro conversazione con una clip di Harvey Keitel e De Niro tratta da Mean Streets. Un’emozione unica, seguita dalle parole del regista che ha cominciato a parlare dell’estensione del genere mob fino ad arrivare al nuovo film in arrivo in autunno: The Irishman. «È un mondo che è stato molto romanticizzato dai tempi di Mean Streets», ha spiegato Scorsese, «ma come vedrete anche in The Irishman, la natura queste persone in realtà non viene necessariamente dal mondo che li circonda, ma da chi sono veramente». 

De Niro e Scorsese con Jane Rosenthal, co-fondatrice del Tribeca.

«Il libro da cui è tratto The Irishman è fantastico», ha aggiunto poi De Niro a proposito del romanzo di Charles Brandt, I Heard You Paint Houses, in cui si raccontano le imprese del criminale Frank Sheeran detto, appunto, Irishman. “Ho sentito dire che dipingi case”, sono le prime parole che Jimmy Hoffa dice a Sheeran, interpretato da De Niro, e “dipingere una casa” significa uccidere un uomo. Nel libro Sheeran, un veterano dell’esercito della Seconda Guerra mondiale, confessa all’autore che ha portato a termine più di venticinque assassini per la mafia e per il suo amico, Hoffa. Sheeran lavorava per il boss della mafia Russell Bufalino, che nel 1975 gli ordinò di uccidere Hoffa.

De Niro e Scorsese durante l’incontro al Tribeca.

«Un giorno ho detto a Marty di leggerlo e di dirmi cosa ne pensava. Stavamo per fare altro quando ci siamo addentrati nel mondo di Irishman (qui sotto potete vedere un video dal set, nda)», ha spiegato De Niro. «Sai Bob», gli ha risposto Scorsese, «credo che tu abbia sentito il cuore di questo personaggio e della sua situazione, che in realtà è universale. È nel milieu dei film che abbiamo girato assieme e per cui siamo conosciuti, e penso e spero che questa pellicola porti un altro punto di vista. Gli anni passano e cominci a vedere le cose in un modo diverso».

Una delle storie più interessanti che De Niro e Scorsese hanno raccontato durante la serata è stata quella della lavorazione di un film poco celebrato come Re per una notte: De Niro amava molto la sceneggiatura di Paul Zimmerman, ma alla regia voleva esserci Miloš Forman mentre l’attore voleva solo Scorsese. Il regista però non aveva la testa sul film, non ne era convinto: «Ma perché mi sembrava fosse solo un veloce siparietto comico, la storia di un tipo che vuole andare così tanto in TV da sequestrare un conduttore. Mi mancava quello che vedeva Robert, ovvero l’urgente bisogno di celebrità, il desiderio di essere famoso. Aveva ragione. Oggi Re per una notte mi continua a  ricordare un vecchio film di George Cukor: La ragazza del secolo, con Judy Holliday».

Scorsese e De Niro con Liza Minnelli e Jerry Lewis sul set di Re per una notte.

Il regista ha poi ricordato le stroncature che ricevette all’uscita in sala Re per una notte: «Siamo stati uccisi, letteralmente uccisi dalla critica. Credo fosse il momento sbagliato per uscire con un film del genere, soprattutto dopo Toro scatenato, e dopo pellicole epiche come I cancelli del cielo e Apocalypse Now. Si aspettavano altro da me e Bob. Volevano altro»Poi Scorsese ha ricordato i giorni trascorsi con Jerry Lewis e la rivalutazione progressiva del film, avvenuta però solo con il tempo. «Nel 1990 alcune riviste di settore parlavano del film come uno dei migliori degli anni Ottanta, al punto che ora la gente pensa che sia stato un gran successo appena uscito, invece i cinema lo smontavano per mettere Un week-end da leone di Curtis Hanson».

Scorsese e De Niro sul set di Toro Scatenato.

Facendo riferimento poi a Toro scatenato, Scorsese ha chiesto a De Niro se ricoredasse quando il produttore del film, Irwin Winkler, arrivò sul set alcuni con alcuni capi degli Studios per parlare del film  prima che entrasse in produzione. Apparentemente, volevano discutere della pellicola con lui e De Niro, chiedendogli perché mai avrebbero dovuto fare un film un pugile come Jake La Motta. «Dissero più o meno: “Questo tizio è un uomo senza valore”. La reazione di Bobn fu immediata e disse che era esattamente il contrario. Così la produzione iniziò. Solo poi Winkler mi disse che i dirigenti erano venuti per annullare le riprese». 

Dopo Toro Scatenato è stata la volta di Casinò, con una clip del momento in cui Nicky Santoro, interpretato da Joe Pesci, incontra nel deserto Ace Rothstein (De Niro) e gliene dice di tutti i colori. «Quel pezzo di Pesci per me è come il jazz, pura improvvisazione», ha detto Scorsese che poi ha rivelato come abbia sempre visto Casinò come una versione di Paradiso perduto di John Milton: «Dio fornisce loro un paradiso del peccato, Las Vegas, in cui possono fare qualsiasi cosa. Ma loro rovinano tutto. E vengono cacciati dal paradiso…».

Scorsese e DiCaprio sul set di The Wolf of Wall Street.

Quando la conversazione è passata a The Wolf of Wall Street, Leonardo DiCaprio si è palesato tra il pubblico. «Sì, è davvero un bravo ragazzo», ha riso De Niro, prima che Scorsese urlasse il suo nome alla folla. Per lo shock di tutti i presenti, Leo si è alzato indossando un cappello da baseball e una giacca nera, salutando il pubblico e ricevendo una standing ovation. La storia di Scorsese con DiCaprio inizia nel 1993 da Voglia di ricominciare, in cui DiCaprio e De Niro recitano insieme. Colpito dalla performance del ragazzo, fu De Niro a raccomandarlo il a Scorsese. «Venticinque anni fa Bob mi ha detto: “Sai, c’è questo ragazzo, è davvero bravo. Devi lavorare con lui prima o poi”, Una cosa che di solito non dice mai, non gli appartiene molto».

De Niro con Leonardo DiCaprio sul set di Voglia di ricominciare. Era il 1993.

«Gli sono piaciuti i film che abbiamo fatto, credo volesse far parte di storie di un certo spessore e non aveva paura di certi argomenti…», ha detto Scorsese riferendosi a DiCaprio. Dal 2002, anno di Gangs of New York, i due hanno girato cinque film che hanno collezionato trentuno nomination agli Oscar e ne hanno vinti nove. Scorsese e De Niro ne hanno girati invece nove da Mean Streets a a The Irishman, che andrà su Netflix, ma prima passerà in sala per volontà di Scorsese e, forse, a un festival. Venezia? Chissà…

  • Qui l’arrivo di Scorsese e De Niro al Tribeca:

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