PESARO – Qui nella cornice della 59° Mostra di Pesaro arriva anche l’esordio di Elisabetta Giannini con un cortometraggio, Sognando Venezia, che ha per protagonisti un attore come Francesco Di Leva – reduce dal David di Donatello per Nostalgia – e la figlia Morena, che interpretano proprio padre e figlia. Vittoria è un’esuberante ragazzina di tredici anni che vive nella provincia di Napoli e sogna di diventare influencer; il padre Fabrizio per il compleanno le regala un biglietto per sfilare sul red carpet di Venezia. Inizierà una preparazione bizzarra per il grande giorno: «Portare il corto qui a Pesaro? Bellissimo ma è anche uno spavento perché lo faccio vedere per la prima volta al pubblico», confessa Elisabetta Giannini a Hot Corn. «Da dove nasce il corto? Nel 2018 ho accompagnato mia madre (la regista Antonietta De Lillo, nda) a Venezia e poi ho scoperto per caso su Internet un sito che vendeva uno spazio sul red carpet della Mostra. Da lì ho immaginato chi potesse fare un’esperienza del genere…».

NESSUNA MORALE – «Inizio dicendo una cosa: il mio cortometraggio non vuole fare alcun tipo di critica o polemica sull’uso dei social. Nonostante la realtà, non volevamo scrivere una storia che giudicasse i protagonisti. Quella che vedete in Sognando Venezia è una vicenda ottimista perché siamo dentro un rapporto padre e figlia: Fabrizio vuole che la figlia abbia questi desiderati minuti di celebrità, senza pensare troppo al futuro. Noi volevamo sorridere insieme ai due protagonisti anche se il tema può aprire certamente risvolti più drammatici, ma non volevamo soffermarci su questo. L’utilizzo che si fa dei social nel corto poi è abbastanza innocuo e innocente…».

MORENA E FRANCESCO – «Paradossalmente siamo arrivati prima a Morena Di Leva e poi a suo padre Francesco. L’abbiamo vista fare dei video su Instagram e lei ci ha aperto un mondo intero su TikTok. Francesco poi, nonostante tutta la sua esperienza, è stato sempre disponibile e attento con noi. Ci ha dato proprio una mano. L’alchimia non è scontata nel raccontare questi rapporti e siamo stati fortunati perché avevamo davanti proprio un padre e una figlia, così abbiamo potuto rappresentare l’aspetto più autentico dell’amore di questo rapporto, che era già una cosa che era comunque emersa in fase di scrittura, ma non semplice da mettere in immagini…».

I SOCIAL E IL CINEMA – «Abbiamo fatto uno studio approfondito su come rappresentare la tematica dei social e abbiamo giocato molto sulla continuità e discontinuità con questi stacchi di movimento. Già nella scrittura non volevamo differenziare il mondo dei social da quello reale; infatti, passiamo sempre in diretta allo sguardo in macchina, perché mi piaceva che il telefono e la macchina cinematografica fossero in fondo la stessa cosa…».
- INTERVISTE | Francesco Di Leva al nostro Hot Corner
- VIDEO | Qui il trailer di Sognando Venezia:
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