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Hoard, Malqueridas o Vermin? Cosa vedere alla Settimana Internazionale della Critica

Cinema di genere, omaggi e nuovi autori: cosa non perdere alla Settimana Internazionale della Critica

Una scena di Love is A Gun di di Lee Hong-Chi, in concorso alla SIC.

ROMA – A far da padrone in questa 38esima edizione della SIC – Settimana Internazionale della Critica, a Venezia dal 30 agosto al 9 settembre, sarà il cinema di genere, dal noir alla fantascienza e all’horror, ma non solo. Ci saranno anche film dimenticati, documentari su fenomeni sociali, ricostruzione di narrazione sportive e l’evento speciale Passione Critica sulla storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e il rapporto tra critica e autori. Ma soprattutto tanti esordi come da tradizione della SIC dal 1985 ad oggi: Kevin Reynolds (Fandango), Olivier Assayas (Désordre), Mike Leigh (High Hopes), Harmony Korine (Gummo) ma anche Carlo Mazzacurati (Notte Italiana), Sergio Rubini (La stazione), Roberta Torre (Tano da morire). Noi di Hot Corn ci saremo come media partner (e dovreste esserci anche voi), intanto ecco cosa vedremo.

Passione Critica di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pignatesi è la Proiezione Speciale della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Passione Critica di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pignatesi è la Proiezione Speciale

numero unoGOD IS A WOMAN di Andrés Peyrot. Nel 1975, il regista francese premio Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre. Gaisseau, moglie e figlia vivono assieme ai Kuna per oltre un anno, ma il progetto esaurisce i fondi e una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i Kuna stanno ancora aspettando il loro film, ormai divenuto leggenda e tramandato dagli anziani alle nuove generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a Parigi. Il ritrovamento di un film perduto, le tradizioni del popolo Kuna e un’appassionante riflessione sulla responsabilità di fare cinema. Questi i temi del film d’apertura della Settimana Internazionale della Critica 38.

God Is A Woman di Andrés Peyrot, il film di apertura della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
God Is A Woman di Andrés Peyrot, il film di apertura della 38esima edizione della SIC

numero dueABOUT LAST YEAR di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova. Periferia di Torino. Celeste, Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27 anni, sono unite da una consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo del ballroom, fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Un documentario affettuoso, un racconto di formazione e un canto di vita.

About Last Year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova, tra i più attesi film in concorso della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
About Last Year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova

numero treHOARD di Luna Carmoon. Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro piccolo nidus d’amore. Nel 1994, l’ultimo giorno di scuola di Maria, al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una duplicità di deliberate provocazioni – Michael. Sulla scia di Nicolas Roeg e Ken Russell, una nuova via per il cinema britannico in un film d’audacia assoluta offertoci dall’occhio di una regista giovanissima. In concorso.

Hoard di Luna Carmoon, tra le possibili sorprese in concorso della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Hoard di Luna Carmoon, tra le possibili sorprese in concorso

numero quattroLIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING di Julia Fuhr Mann. Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazione sportive a sottoporsi a chirurgia ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici. Tra Leni Riefenstahl e Rainer Werner Fassbinder, un oggetto alieno che ricostruisce la narrazione sportiva attraverso immagini di oggi e di ieri.

Life It's Not A Competition, But I'm Winning di Julia Fuhr Mann. Un oggetto alieno alla 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Life It’s Not A Competition, But I’m Winning di Julia Fuhr Mann. Un oggetto alieno e potente

numero cinqueLOVE IS A GUN di Lee Hong-Chi. Dopo essere uscito di prigione, Sweet Potato si accontenta del suo lavoro sul lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel vortice del passato quando il vecchio boss, la madre e l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro si impadroniscono con forza del suo presente. Un esordio low-budget appassionato e visivamente potente, un neo-noir cupo, rabbioso e dolente sotto il segno di Lee Chang-Dong, Diao Yinan e Wong Kar-Wai. In concorso.

Love is a Gun di Lee Hong-Chi, un potente neo-noir per un grande esordio alla 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Love is a Gun di Lee Hong-Chi, un grande esordio.

numero seiMALQUERIDAS di Tana Gilbert. Sono donne. Sono madri. Sono detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile. I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In prigione trovano l’affetto delle altre detenute che condividono la loro esperienza. Il sostegno tra queste donne diventa una forma di resistenza. Malqueridas ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione, recuperando la memoria collettiva di una comunità. Un racconto corale, storie di sorellanza, tradimento, maternità negata, amore, vita e morte.

Malqueridas di Tana Gilbert, tra i più attesi film in concorso della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Malqueridas di Tana Gilbert, tra i più attesi film in concorso

numero setteSKY PEALS di Moin Hussain. Adam fa i turni di notte in una stazione di servizio e conduce una vita mediocre del tutto priva di contatti umani. Venuto a sapere che il padre, di cui aveva perso le tracce, è morto, Adam cerca di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai conosciuto e riesamina i dettagli del suo passato. Quando scopre che il padre era convinto di non essere umano, Adam inizialmente respinge l’idea come ridicola. Tuttavia il dubbio si insinua, portando con sé una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe questo per Adam?. Alienazione, straniamento, non-luoghi, un padre scomparso: uno straordinario esempio di fantascienza del reale.

Sky Peals di Moin Hussain, fantascienza del reale in concorso alla 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Sky Peals di Moin Hussain, fantascienza del reale in concorso alla Settimana Internazionale della Critica

numero ottoTHE VOURDALAK di Adrian Beau. «Figli miei», intima Gorcha prima di accomiatarsi, «Attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso, qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò che un Vourdalak, un dannato.». Lev Tolstoj, un abbacinante 16mm e un film antico e contemporaneo che mescola le suggestioni filmiche di Roman Polański, Albert Serra, Roger Corman e Sergei Parajanov.

The Vourdalak di Adrian Beau, tra i più sorprendenti film in concorso della 38esima edizione della Settimana della Critica
The Vourdalak di Adrian Beau, tra i più sorprendenti film della SIC

numero noveVERMIN di Sébastien Vaniček. A seguito di un’invasione di ragni velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia devono imparare a lottare per la propria sopravvivenza. Il film di chiusura della Settimana Internazionale della Critica è un horror naturale dove l’invasione dei ragni funge da allegoria sociale, metafora della minaccia neo-capitalista. Un esordio fulminante. Cinema di intrattenimento popolare che guarda al presente.

Vermin di Sébastien Vaniček, il film di chiusura della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica
Vermin di Sébastien Vaniček, il film di chiusura della Settimana Internazionale della Critica

numero dieciPASSIONE CRITICA di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pignatesi. In collaborazione con la Mostra e con le Giornate degli Autori, Passione critica studia il rapporto tra critica e autori nella storia del cinema in relazione con la storia del SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971. Si tratta di un percorso non secondario nella storia culturale italiana, tracciato grazie agli interventi di testimoni e al montaggio di materiale di repertorio, dagli anni Sessanta all’avvento del web e dei social.

Qui sotto potete vedere il video-annuncio della line-up ufficiale: 

 

 

 

 

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